Cronaca

Borghesiana, 40 chili di marijuana scoperti in una casa tenuta sott’occhio: i 2 denunciati dichiarano “È canapa light”

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
roma borghesiana casa spaccio droga marijuana canapa light

Roma, BorghesianaNascondevano in casa 40 Kg di marijuana. Denunciati dalla Polizia di Stato 2 albanesi di 53 e 24 anni. Sequestrato anche un fucile a canne mozze.

Le indagini sulla casa della droga

Nel pomeriggio di ieri, al termine di un’indagine, gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Celio, diretto da Maria Sironi, sono riusciti ad individuare un appartamento in viale Prato Fiorito, alla Borghesiana, dove presumibilmente alcuni albanesi si stavano dedicando allo stoccaggio di un ingente quantitativo di marijuana.

I poliziotti, dopo svariati accertamenti hanno deciso di appostarsi nei pressi dell’abitazione oggetto di indagine. Lì hanno potuto notare la presenza di un uomo, che con fare sospetto si aggirava nei pressi del portone dell’immobile attenzionato, dotato di un sofisticato sistema di videosorveglianza.

LEGGI ANCHE – Borghesiana, spacciavano marijuana all’interno di una casa di legno: 3 persone nei guai

In sinergia tra loro, gli investigatori, con un escamotage sono riusciti ad avvicinarsi all’appartamento in tempi rapidi per non creare sospetto. Lì hanno bloccato prima uno degli occupanti che si accingeva ad uscire di casa e poi, all’interno, anche il complice.

Sul pavimento è stata rinvenuta la presenza di una notevole quantità di marijuana ed alcuni grossi involucri contenenti la medesima sostanza per un peso complessivo pari a 40 Kg.

Perquisita l’abitazione, è stato sequestrato anche materiale per il confezionamento delle dosi, 3 bilance digitali ed un fucile a canne mozze rinvenuto smontato.

roma borghesiana casa spaccio droga marijuana canapa light

Per i due albanesi di 53 e 24 anni, che dichiaravano agli investigatori trattarsi di marijuana legale, è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria. Le immediate analisi effettuate presso il consulente chimico infatti, hanno riscontrato la presenza di un THC (principio attivo) ben oltre il limite consentito per la “canapa light”.