Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini (Pd), ha approvato, con 25 voti a favore e 11 astenuti, la proposta di legge regionale n. 200 “Tutela e valorizzazione dei piccoli comuni”, d’iniziativa dei consiglieri del Movimento 5 stelle Francesca De Vito, Valentina Corrado e Valerio Novelli.
Agevolazioni Irap per le nuove imprese, reddito di residenza attiva e contributi per la natalità. Stanziamento complessivo: 4,4 milioni di euro nel biennio 2021-2022
La nuova legge regionale è volta a sostenere i 254 comuni del Lazio sotto i 5000 abitanti nel contrasto ai fenomeni da spopolamento, nel recupero e nella riqualificazione degli edifici nei centri storici, nello sviluppo del turismo e delle attività turistico-ricettive anche attraverso gli alberghi diffusi, nella valorizzazione dei prodotti agroalimentari, nella prevenzione dal rischio idrogeologico, nella semplificazione degli adempimenti amministrativi. Alcune disposizioni sono volte al mantenimento in attività di istituti scolastici statali destinati ad essere chiusi e alla gestione associata da parte di più comuni dei servizi di trasporto pubblico locale. A favore delle nuove imprese, costituite nei comuni del Lazio dopo l’entrata in vigore della legge, sono previste agevolazioni tributarie in materia di Irap per cinque anni e per ulteriori tre periodi d’imposta a favore delle imprese costituite da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, da donne e da disoccupati di età inferiore a cinquant’anni.
Allo scopo di favorire lo sviluppo economico e il ripopolamento dei piccoli comuni e agevolare la loro rigenerazione urbana è istituito il reddito di residenza attiva. Suddiviso in tre annualità è destinato a coloro che intendano avviare un’attività imprenditoriale o recuperare, anche a fini abitativi, beni immobili appartenenti al patrimonio storico e culturale. Sono anche previsti contributi una tantum a sostegno della natalità. Gli oneri finanziari a carico del bilancio regionale, ammontano 4,4 milioni di euro nel biennio 2021-2022, per gli interventi previsti dalla legge, alla cui realizzazione possono concorrere le risorse di cui a una serie di leggi regionali in vigore ivi elencate e provenienti dalla programmazione comunitaria.
La consigliera De Vito ha ricordato che “i 254 piccoli comuni del Lazio rappresentano oltre il 67 per cento del totale (378 comuni), ma a causa del fenomeno dello spopolamento oggi rappresentano solo l’8 per cento della popolazione totale della nostra regione”. “Eppure – ha proseguito De Vito – custodiscono la maggior parte dei tesori e delle tradizioni del nostro Paese, sono un riferimento geografico per molti prodotti tipici, sono intrisi di storia e di cultura e non solo. Anche durante l’emergenza Covid i piccoli comuni hanno dimostrato l’alto livello di qualità della vita al loro interno. Questa legge, che li va a sostenere, tutelare e valorizzare è, pertanto, fondamentale per gli amministratori locali che la stanno aspettando da quasi vent’anni”.
Presente l’assessore agli Enti locali, Alessandra Troncarelli, durante l’esame dell’articolato sono stati approvati diversi emendamenti. In dichiarazione di voto è intervenuta la prima firmataria della proposta di legge, De Vito, e hanno annunciato l’astensione dei rispettivi gruppi i consiglieri Fabrizio Ghera (FdI), Giuseppe Simeone (FI), Pasquale Ciacciarelli (Lega) i quali, pur manifestando apprezzamento per le finalità della legge, hanno lamentato l’esiguità delle risorse messe in campo. Per la maggioranza ha preso la parola Rodolfo Lena (Pd).
Poco prima del voto finale, il Consiglio regionale ha altresì approvato un ordine del giorno della consigliera Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) che impegna la Giunta ad adottare entro 180 giorni un apposito piano regionale per garantire la copertura della rete di telefonia mobile e l’estensione delle infrastrutture di accesso a internet a banda larga e ultra larga nelle aree interne, al fine di ridurre il digital divide nel territorio regionale.
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Un patrimonio inestimabile quello rappresentato dai Piccoli Comuni che rappresentano oltre il 70% di tutti i Comuni sia in Italia che nella nostra regione, e che sono dei veri e propri scrigni che custodiscono natura, storia, cultura, tradizioni, saperi e sapori come spesso diciamo. – dichiara Cristiana Avenali, Responsabile dei Piccoli Comuni della Regione Lazio – Dobbiamo a loro un forte contributo alla nostra identità ed è per questo che in questi anni di Presidenza Zingaretti come Regione Lazio abbiamo messo in campo tanti provvedimenti per sostenere i 253 Piccoli Comuni laziali. Dalla esenzione alla compartecipazione nei bandi regionali, agli oltre 7 milioni di euro ad oggi stanziati attraverso due bandi a loro dedicati, al protocollo d’intesa con le Poste Italiane per garantire una serie di servizi essenziali.
Da oggi con la soddisfazione da parte mia di averci lavorato molto nel tempo, i piccoli comuni del Lazio avranno anche una legge a loro interamente dedicata, e che sottolinea ancora di più con forza, la giusta intuizione del Presidente Zingaretti di porre un’importanza strategica attraverso una delega che si è tenuto e che concretamente viene esercitata attraverso l’Ufficio di scopo.
Ma non ci fermeremo qui, continueremo ad andare avanti attuando la legge, ascoltando ogni giorno le richieste di questi territori, ma anche varando ulteriori politiche finalizzate a rilanciare la nostra piccola grande Italia, cuore della tradizione ma anche del nostro futuro. Ringrazio il Presidente della I Commissione del Consiglio Regionale Rodolfo Lena, – conclude Avenali – per il lavoro di miglioramento e aggiornamento della proposta di legge, condotto in aula attraverso l’attività emendativa”.
Lazio, Righini (FdI) – Piacentini (vicepresidente CAL): “Piccoli Comuni, maggioranza insensibile agli emendamenti presentati”
“Una maggioranza sorda a qualsiasi proposta migliorativa, ha voltato ancora una volta le spalle ad un’opposizione costruttiva e responsabile, bocciando impietosamente i nostri emendamenti alla Proposta di legge regionale n. 200 sullo “Sviluppo e valorizzazione dei piccoli comuni”. Uno schiaffo intollerabile a chi, come il nostro gruppo consiliare, aveva lavorato a delle istanze emendative che avrebbero certamente migliorato la legge, a beneficio di chi l’aspettava da tanti anni, e che poteva e doveva essere approvata all’unanimità”.
Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini, commenta quanto accaduto in aula alla Pisana, in occasione del via libera alla Proposta di legge sui piccoli comuni, arrivata grazie ai voti di maggioranza del centrosinistra e del M5S, con l’astensione del centrodestra.
“Tutti gli emendamenti che avevamo presentato – continua Righini – erano tesi a valorizzare il territorio, attraverso proposte migliorative e per nient’affatto ostruzionistiche. Loro, ancora una volta, non ne hanno affatto tenuto conto, andando avanti per la propria strada, in maniera del tutto arbitraria, tranne che nel caso del reddito di domicilio, teso ad incentivare i trasferimenti nei piccoli Comuni. Eppure avevamo presentato emendamenti a favore delle aree interne, di proficuo miglioramento dei servizi sociosanitari e dei trasporti, come pure di riduzione dei tributi, laddove possibile. Per chi, come noi – conclude Righini -, crede fermamente nell’importanza e nella valorizzazione dei piccoli Comuni, si tratta di un’occasione persa, in cui ancora una volta una maggioranza arroccata ha dimostrato tutta la propria miopia ed arroganza”.
Disappunto anche nelle parole di Luisa Piacentini, Vicepresidente del Consiglio delle Autonomie Locali del Lazio (CAL): “L’approvazione di una legge che rappresenta ben 254 Comuni doveva avvenire tenendo in debita considerazione le istanze espresse dalle associazioni locali. Anche l’ANCI, l’UNCEM e la Lega Autonomie avevano sollevato una serie di proposte, ben contenute negli emendamenti presentati. Invece loro, refrattari ad ogni suggerimento, non hanno neppure recepito il parere del CAL, perdendo l’occasione di arricchire una legge che attendevamo da tantissimi anni, e che poteva davvero dare delle risposte concrete a territori in cui si vivono profondi disagi, vista la carenza di servizi essenziali. Avevamo chiesto misure specifiche ed indicato come poter invertire la rotta, lavorando fattivamente sul controesodo e sull’esigenza di frenare gli spopolamenti”, conclude Luisa Piacentini, prima di definirsi “amareggiata per un muro contro muro che calpesta le legittime attese di tanti piccoli Comuni”.
E’ un grande passo che attendevamo da anni, per tutelare, valorizzare e sostenere i comuni delle nostra regione al di sotto dei 5mila abitanti, che costituiscono un grande ed inestimabile patrimonio di cultura e tradizioni da preservare e supportare, anche per evitare il fenomeno ormai decennale, dello spopolamento.
Nel Lazio sono 254 su 378 i Piccoli Comuni, ed il fine della Legge è quello di perseguire lo sviluppo sociale, civile ed economico di questi territori, con l’adozione di misure a favore dei cittadini e delle attività produttive, per dare loro una speranza di sostegno e futuro.
“Abbiamo voluto dare particolare attenzione alle agevolazioni tributarie nei confronti di chi apre in questi territori un’attività economica – ha dichiarato Francesca De Vito – oltre ad integrare il reddito di residenza attiva per chi vi si trasferisce o vi risiede, nonché premi alla natalità, manovra per incentivare l’incremento demografico.
“Una legge che semplifica le rendicontazioni dei contributi ricevuti dalla Regione inferiori a 20mila euro e che prevede un sostegno tecnico e amministrativo da parte della stessa per gli aiuti alla partecipazione di questi comuni ai bandi di gara compresa la predisposizione dei progetti”
“Ciò che sarà fondamentale – continua De Vito – è attuare una politica di interventi non solo legata ai bandi ma ad una pianificazione e programmazione atta ad individuare quali siano le necessità e di conseguenza le azioni migliori da perseguire per lo sviluppo di questi territori.
Queste realtà a minor dimensione demografica – conclude la consigliera M5S – sono un bene collettivo. Dobbiamo dare spinta alle loro potenzialità con politiche che, coniugando tradizione ed innovazione, possano generare uno sviluppo sostenibile che diventi fonte di lavoro, di reddito e di una migliore qualità di vita”.
Così in una nota il Gruppo M5S alla Regione Lazio
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