Nella nottata appena trascorsa gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, diretti da Angela Cannavale, hanno dato corso ad una serie di controlli a tappeto nelle zone più “calde” della movida romana finalizzati al rispetto della normativa per il contrasto della diffusione del virus Covid-19, ed ad evitare il degrado urbano.
Nel corso dell’attività, protrattasi dalla sera di venerdì fino alle prime luci dell’alba di oggi, è stata disposta direttamente sul posto dai poliziotti della Questura, l’immediata chiusura di quattro locali, di cui uno a Ponte Milvio e tre a Trastevere.
In particolare, il personale, al fine di monitorare l’effettivo rispetto dei protocolli cui devono attenersi i gestori degli esercizi pubblici e nella fattispecie delle attività afferenti la cd. “movida”, si sono infiltrati tra i giovani, sanzionando anche direttamente molti di essi per il mancato rispetto del distanziamento sociale ed il consumo di alcol su strada.
Per quanto concerne il quartiere Ponte Milvio, il locale è stato sanzionato e chiuso per due giorni a causa del mancato rispetto dei protocolli Covid-19.
I dipendenti, infatti, non indossavano la mascherina e vi era un forte assembramento di persone, sia all’interno che all’esterno del bar peraltro, di ridotte dimensioni. Difatti il gestore, per poter vendere più bevande alcoliche, consentiva che le persone anziché consumarle all’interno del bar o nelle sue pertinenze, le portassero in strada, cosa invece vietata dopo le ore 23, secondo il regolamento di polizia urbana.
Dall’una alle quattro i controlli sono stati eseguiti nella zona di Trastevere, dove i poliziotti in borghese, oltre ad aver proceduto ad una vera e propria bonifica di Ponte Sisto e Piazza Trilussa, sanzionando i giovani assembrati o che consumavano alcolici per strada, sono risaliti alla fonte e cioè a chi avesse venduto loro le bibite asportate . Nella circostanza difatti sono state applicate pesanti sanzioni pecuniarie a tre esercizi: si tratta di un piccolo alimentari, tenuto da un cittadino bengalese che vendeva alcol da asporto dopo le ore 23, mentre gli altri due, un esercizio etnico ed un Ristorante, somministravano birre e spritz ben oltre le ore 3 del mattino.
Altri tre locali sono stati chiusi per violazione dei protocolli covid-19, avendo consentito la creazione di assembramenti con ammassamento di sedie e tavolini e mancato uso di dispositivi di protezione individuale.
Si tratta di un noto bar, un Ristorante ed un esercizio di vicinato (alimentari e coloniali) tutti situati nella zona adiacente Piazza Trilussa, la cui gradinata, noto ritrovo di giovani ed uno dei simboli della movida romana, era già stata chiusa la settimana scorsa su disposizione delle autorità comunali proprio per l’allarme covid. Ai citati locali sono state immediatamente abbassate le saracinesche che dovranno tenere chiuse rispettivamente per: uno, due e cinque giorni, a seconda delle irregolarità riscontrate e del tempo necessario per eliminarle.
Foto di repertorio