Attualità

Valle del Sacco, la “valle avvelenata” nelle parole di chi la vive e di chi lotta per l’armonia tra ambiente e salute (VIDEO)

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin

Comunicato congiunto dell’Associazione Medici di famiglia per l’ambiente e Comitato residenti Colleferro.

“La nostra vita nella valle avvelenata del Sacco”

“Poco prima della dichiarazione di emergenza del Covid-19, ignari di quanto sarebbe accaduto di lì a poco, ilLOFT.it, una piattaforma TV, ha realizzato un servizio sul degrado sanitario e ambientale della Valle del Sacco, uno dei siti di interesse nazionale (SIN) più estesi e terzo per livello di contaminazione, con le testimonianze dei territori.

La prima voce è quella di Tamara Zanella, che racconta la dolorosa perdita del figlio, la storia coraggiosa di una madre che non avrà giustizia (accedere su https://www.iloft.it/login con: comitato.residenti@libero.it Password: Valledelsacco, Video: https://www.iloft.it/playvideo/italiadoc_lazio3).

Sempre più spesso le conseguenze dell’inquinamento e della contaminazione entrano di prepotenza dentro le case delle famiglie e minano la salute, il futuro, degli abitanti della valle del Sacco.

Il coronavirus non ha ancora cessato di mostrare i suoi mortali effetti incontrollati ed è come se nulla fosse cambiato, tanto meno il modo di affrontare, durante e dopo il Covid, la questione ambientale. Trovare una soluzione politica, condivisa con i territori, per il risanamento ambientale, economico, sanitario e sociale significa trovare una soluzione per proteggere la salute pubblica.

LEGGI ANCHE – Colleferro, topi in Via dei Larici: l’allarme dei residenti

Cosa si stava facendo per la prevenzione dei fenomeni illegali di sversamento nel fiume e la individuazione delle fonti di inquinamento prima che scoppiasse la pandemia? Sono state pianificate e adottate misure di sorveglianza e controllo del rischio sanitario? Nulla e dal nulla dobbiamo ripartire: il virus non ha cambiato la capacità di reazione delle Istituzioni in termini di intervento e risposta alle diverse forme di inquinamento tutt’ora presenti in queste zone della Ciociaria.
Il registro tumori regionale mai nato, il piano epidemiologico della Valle del Sacco mai voluto. Due strumenti imprescindibili per dar vita ad un risanamento sanitario e senza i quali, verosimilmente questo è l’obiettivo, qualsiasi rivendicazione di rapporto causa-effetto della malattia resta pura chiacchiera o al massimo supposizione.

L’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo con l’infezione da Covid, che non è stata ancora debellata, può peggiorare l’impatto sanitario nella valle del Sacco, dove manca la certezza di una appropriata assistenza di medicina territoriale.”