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Roma guarda al futuro con “sostenibilità”: i 5 pilastri del progetto dell’Anello Verde

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Approvata in Giunta capitolina la prima "Strategia di adattamento climatico di Roma Capitale"

Urbanistica: Roma metropoli futura, l’Anello Verde come sistema strategico della città. Raggi: “Una nuova rete ambientale tra paesaggio, spazio pubblico e mobilità alternativa“.

L’Anello Verde

Dalla Riserva Naturale della Valle dell’Aniene al Parco dell’Appia Antica passando dai parchi Casilino, Tiburtino, Centocelle, Serenissima. È l’Anello Verde, una rete naturalistica e ambientale che riconnette la città con il paesaggio e i suoi spazi pubblici attraverso i nodi dell’anello ferroviario per uno sviluppo sostenibile del territorio.

Anello Verde è una visione di insieme che propone una strutturale continuità tra paesaggi, sistemi ambientali e nuove accessibilità dal sistema dell’Anello ferroviario, potenzialità mai pienamente attuata del territorio della nostra città.

Ambiente, accessibilità, rigenerazione urbana, sostenibilità, ascolto e partecipazione, visione condivisa: tutto questo è l’Anello Verde. Un’idea di Roma metropoli futura, un nuovo disegno di città che crei una cerniera reale tra i luoghi attraverso una connessione concreta tra la rete del ferro e la mobilità dolce. Un approccio che punta a valorizzare il patrimonio culturale archeologico e paesaggistico attraverso l’integrazione di questi spazi nella vita quotidiana dei cittadini, continuando a pensare la città sempre più aperta alla mobilità alternativa. Roma prosegue così nell’attuazione dello sviluppo sostenibile“, dichiara la sindaca Virginia Raggi.

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Continuiamo a programmare la città guardando alle trasformazioni avvenute, alle nuove esigenze e al suo futuro a lungo termine. L’Anello Verde è una strategia d’insieme che integra sviluppo delle infrastrutture e sviluppo urbano e coniuga l’unicità dei nostri paesaggi con gli indirizzi che le più importanti capitali del mondo, si stanno dando per favorire lo sviluppo sostenibile delle città. Quest’area di Roma rappresenta in maniera evidente le modalità con cui stanno cambiando quelli che consideriamo i caratteri propri dell”urbano’ fondendo lo spazio delle infrastrutture, gli spazi vuoti, la natura e le aree edificate in una nuova unità. L’Anello Verde vuole offrire una piattaforma di condivisione, una mappa degli usi e una visione generale di rigenerazione urbana da attuare attraverso la valorizzazione dell’ambito strategico dell’anello ferroviario, delle polarità esistenti da sviluppare e dalla rete naturalistica da mantenere“, sottolinea l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.

Questa delibera è frutto di due indirizzi dell’Assemblea capitolina che hanno posto le basi per una rinnovata visione del quadrante est della Capitale, una vera trasformazione dell’assetto urbano della città. Una ridefinizione strettamente interrelata, nei suoi principi ispiratori, sia al trasferimento e recupero di spazi nell’ambito della stazione Tiburtina, in funzione delle previsioni contenute nel Piano urbano della mobilità sostenibile, sia al conseguente aumento di verde pubblico nelle restanti aree a est di Roma, in rapporto alla loro densità abitativa, fra le più alte d’Europa. Fra gli interventi definiti prioritari, si preannuncia la chiusura a est della ‘Cintura dei Parchi’, grazie allo stralcio del piano precedentemente previsto per nuove cubature nelle aree SDO Casilino e Centocelle, la ridefinizione degli interventi nell’area di Pietralata, e il nuovo assetto d’ambito Tiburtina, l’area con la maggiore potenzialità di sviluppo della Capitale. È una visione complessiva che mette a sistema un riordino urbano basato finalmente sulla mobilità sostenibile“, dichiara l’assessore alla Città in Movimento di Roma Capitale, Pietro Calabrese.

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Sono 5 i pilastri dell’Anello Verde: ambiente, mobilità intelligente e alternativa, qualità e integrazione, sviluppo sostenibile, ascolto e partecipazione.

Ambiente e cambiamenti climatici: la città sostenibile

Un cambio di paradigma sul ruolo degli spazi: da “vuoti” urbani in attesa del “riempimento” edilizio a luoghi di creazione di valore ambientale, funzionale, economico.

Come:

  • Fermando il consumo di suolo e rimodulando i diritti edificatori consolidati attraverso la densificazione dei poli sul sistema del ferro e favorendo la valorizzazione ambientale delle aree libere;
  • Definendo un nuovo disegno del sistema delle aree verdi, creando l’interconnessione con i grandi sistemi naturalistici urbani quali il Parco dell’Aniene a nord-est, il Parco dell’Appia Antica ed il fiume Tevere a sud e la riammagliatura delle aree verdi non insediate;
  • Riconoscendo nella pianificazione territoriale il valore sociale, culturale degli usi e della cura sussidiaria di spazi interstiziali e abbandonati come dell’agricoltura come fattore di valorizzazione economica ed elemento fondante del territorio anche in ambito urbano immaginando territori permeabili tra città e campagna, luoghi ibridi semi-urbani e semi-agricoli;
  • Promuovendo l’attuazione di politiche urbane integrate in tema di controllo, riduzione delle emissioni ed efficienza energetica, sistemi locali di economia circolare;
  • Incentivando i processi di rigenerazione urbana che prevedano l’effettiva integrazione tra interventi sul contesto edificato e non edificato;
  • Affrontando il tema della fragilità idrogeologica del territorio come elemento di rigenerazione urbana;
  • Attuando politiche orientate al miglioramento dell’equilibrio dell’ecosistema e del rispetto della biodiversità in ambito urbano.

Mobilità intelligente e alternativa: la città connessa e intermodale

In coerenza con le scelte che hanno guidato la redazione del PUMS – Piano Urbano della Mobilità Sostenibile – uno dei principi dello Schema di Assetto Generale per l’Anello Verde interessa il tema della mobilità ed in particolare le soluzioni alternative al tradizionale uso delle reti viabilistiche su gomma e dei sistemi di trasporto pubblico pesante.

Come:

  • Sviluppando l’intermodalità (ferro/gomma/bici e privato/pubblico) attraverso la progettazione di un efficiente sistema di interscambi e di “hub metropolitani”;
  • Promuovendo il potenziamento dei servizi di bike-scooter-car sharing ed altri mezzi di mobilità innovativi, con l’estensione e integrazione dei servizi esistenti;
  • Contribuendo allo sviluppo delle reti infrastrutturali per la mobilità attraverso soluzioni orientate alla sostenibilità degli interventi, sia dal punto di vista ambientale sia economico concertando le soluzioni con le comunità locali;
  • Realizzando una rete per la mobilità dolce a livello locale interconnessa con la rete urbana e regionale anche attraverso l’apertura di specifici punti utili a riconnettere il sistema alla rete esistente integrando i sistemi di mobilità di un sistema di reti oggi indipendenti e non comunicanti.

Qualità e integrazione: le porte della città

Alcuni luoghi hanno caratteristiche di accessibilità, localizzazione e conformazione compatibili con l’accoglimento di funzioni di carattere strategico, di uso pubblico e/o di interesse pubblico o generale, anche private. Questi luoghi richiedono prioritariamente progettazioni di qualità, attraverso per la realizzazione di spazi emblematici, multifunzionali, accessibili ed inclusivi.

Come:

  • Attraverso soluzioni progettuali di qualità da attuare in maniera prioritaria prioritariamente mediante procedure concorsuali;
  • Sviluppando i progetti di riqualificazione delle porte di accesso alla città, dei nodi di scambio, le piazze delle stazioni, dei luoghi di connessione tra città, mobilità e paesaggio;
  • Favorendo il consolidarsi delle vocazioni di alcuni settori urbani come nel caso della revisione dello schema di assetto della Stazione Tiburtina e dello SDO Pietralata, rivedendone le potenzialità e gli obiettivi, armonizzandone i contenuti con gli indirizzi attuali in merito alla visione sistemica del quadrante.
  • Integrando gli obiettivi e gli interventi previsti dai progetti con i programmi complessivi dello specifico ambito d’intervento in cui sono inseriti.

Sviluppo sostenibile

Garantire una crescita della città che risponda a i bisogni attuali, a un indirizzo di sviluppo equilibrato con mix funzionali a supporto di nuove politiche di sviluppo economico e urbano privilegiando l’introduzione di forme produttive di nuova generazione che rispondano alle prospettive di evoluzione economica, sociale e ambientale.

Come:

  • Attraverso la rimodulazione delle previsioni con strategie di rilocalizzazione di diritti edificatori già acquisiti, al fine di consolidare le vocazioni dei diversi ambiti e densificare maggiormente i poli già infrastrutturati e serviti dal trasporto pubblico su ferro;
  • Con l’individuazione di aree di alto valore ambientale e naturalistico da preservare per garantire la continuità dei sistemi ambientali e favorendo progetti di rinaturalizzazione anche a seguito degli indirizzi internazionali per lo sviluppo sostenibile delle città.

Ascolto e partecipazione: una vision condivisa e radicata nel territorio

Il metodo con cui approcciare alla revisione della strumentazione urbanistica vigente è l’ascolto del territorio, degli stakeholder qualificati e di quelli istituzionali attraverso incontri con la cittadinanza, percorsi di partecipazione.

FOTO DI REPERTORIO