S.Raffaele Rocca di Papa, CISL FP LAZIO: “Tutti i 150 lavoratori senza stipendio vanno tutelati e ricollocati al più presto”
“Con l’audizione di oggi con le Commissioni Sanità e Lavoro della Regione Lazio, abbiamo ribadito come CISL FP LAZIO che il protocollo di salvaguardia occupazionale per le strutture accreditate, firmato venerdì scorso con l’Assessorato alla Sanità e l’Assessorato al Lavoro, non deve essere l’unica soluzione della vertenza San Raffaele di Rocca di Papa, ma che lo stesso Gruppo vada sollecitato affinché reintegri il maggior numero possibile dei lavoratori della struttura sanitaria a cui è stato revocato l’accreditamento nelle loro strutture che operano nel territorio di Roma e Provincia, poiché all’interno di esse ci sono tante situazioni di lavoro a partite IVA, tempi determinati e Cococo. Così, in una nota, dichiara Antonio Cuozzo Responsabile Sanità Privata CISL FP Lazio.
“Inoltre- continua il sindacalista – abbiamo dichiarato che la Sanità Privata accreditata già provata da 14 anni senza un rinnovo contrattuale, dal 2008 in questa Regione Lazio ha visto licenziamenti, Cigs in deroga e contratti di solidarietà e per questo va monitorata, poiché eroga servizi di sanità pubblica per conto del SSR Lazio“.
Al dramma dei possibili licenziamenti nella sanità privata, le istituzioni tutte ad incominciare dalle ASL in primis per competenza territoriale, devono darci risposte concrete riguardo le dotazioni organiche di codeste strutture accreditate, affinché vengano rispettati i requisiti organizzativi per l’accreditamento e la relativa stabilizzazione di tutto il personale come da legge regionale approvata lo scorso anno.
“In questo periodo critico che stiamo vivendo – conclude Cuozzo . è arrivato il momento di mettere in campo tutte le misure per la salvaguardia occupazionale e di continuare a garantire le retribuzioni di questi lavoratori.”
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“Bene il protocollo d’intesa, sottoscritto da Regione Lazio e sindacati, che tutela i lavoratori della clinica San Raffaele di Rocca di Papa. Stiamo parlando di circa 150 persone che hanno ricevuto una lettera di pre-licenziamento da parte della direzione aziendale e che grazie a questo accordo potranno essere ricollocate in altre strutture dello stesso gruppo o, in alternativa essere inserite in un “Bacino di ricollocazione” dal quale i privati accreditati dovranno prioritariamente attingere in caso di assunzione di personale.
Ho seguito fin dalle sue prime fasi questa vicenda, insieme al deputato del Movimento 5 stelle Francesco Silvestri, che si è tempestivamente mosso con una interrogazione al Ministro Speranza, prospettando la necessità che venisse istituito un tavolo di concertazione con la Regione, per trovare una soluzione.
L’accordo sottoscritto, va perfezionato ma è senza dubbio un primo passo verso una possibilità che può essere estesa anche ad altri contesti di questo tipo.
Quello che adesso preoccupa è che il territorio di Rocca di Papa, a prescindere da questa vicenda, sia privo dei servizi sanitari essenziali. Per questo faccio un appello alla Giunta regionale affinché si attivi per garantire ai cittadini della zona almeno un presidio sanitario che eroghi le prestazioni di base, per evitare che debbano essere costretti a spostarsi anche per fare solo un prelievo”.
Così il consigliere regionale Loreto Marcelli, vice-presidente della Commissione Sanità, a margine della Seduta congiunta con la Commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria, welfare, per un’audizione sulla vertenza dei lavoratori della clinica San Raffaele di Rocca di Papa.
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“Con l’audizione di oggi abbiamo acceso un faro su una delle tante conseguenze dell’emergenza sanitaria che ci ha colpito, in cui troviamo strutture di accoglienza private che perdono l’accreditamento e lavoratori che rimangono senza lavoro dopo essere stati in prima linea nella battaglia contro il Covid insieme a medici e infermieri. Questa è la situazione attuale della casa di cura privata accreditata San Raffaele di Rocca di Papa a cui è stato revocato l’accreditamento e dei suoi 150 lavoratori rimasti senza stipendio.
Fermo restando il riconoscimento per legge regionale dell’esperienza che i lavoratori hanno maturato nelle strutture private per eventuali selezioni pubbliche, è stato anche firmato tra la Regione Lazio e le maggiori sigle sindacali il protocollo che assicura il ricollocamento degli operatori in un bacino dal quale possono attingere le Rsa che ricercano personale o il reinserimento in altre strutture del gruppo che ha licenziato a causa della sospensione o perdita dei requisiti per l’accreditamento.
In considerazione del fatto che il San Raffaele, a Rocca di Papa, è l’unico polo sanitario e garantisce il lavoro, quindi la dignità, a molte famiglie, spesso anche moglie e marito operatori della stessa struttura, credo sia importante mettere in campo tutte le misure per la salvaguardia occupazionale e che l’azienda continui a garantire le retribuzioni anche attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali messi a disposizione dalla legge.
Come Presidente della IX Commissione Lavoro offro tutta la mia disponibilità per garantire a tutte queste lavoratrici e lavoratori il futuro. Ringrazio il collega Pino Simeone, gli assessorati alla sanità e al Lavoro della Regione Lazio, le lavoratrici, i lavoratori e tutte le forze sindacali intervenute oggi per lo spirito di collaborazione”. Così, in una nota, Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio.