L’intervista di oggi vede protagonista Giulio Maggiorelli, mastermind de La Sezione 8, un interessantissimo progetto Progressive Rock nato non da moltissimo con radici a Velletri. La band ancora deve rilasciare il suo debutto, ma si è resa già protagonista con qualche live a Velletri e dintorni. Ecco quindi l’intervista completa in esclusiva per noi.
Salve Giulio, parlaci del tuo progetto e come nasce.
Salve a tutti! Beh, la Sezione 8 nasce quasi due anni fa, dopo che l’ennesimo gruppo di cui facevo parte si è sciolto. Negli anni, ho accumulato un sacco di idee e scritto altrettanti pezzi, per cui mi sono trovato con l’esigenza di creare uno spazio nel quale questo materiale potesse diventare concreto. Così ho messo insieme il primo organico che comprendeva già Federico Pistolesi al basso e Riccardo Renzi alla batteria e abbiamo cominciato a lavorare sui pezzi. Grazie a loro, e a Francesco Pennacchi alla voce, il progetto ha costruito il suo repertorio, arrivando adesso ad avere la tracklist per un primo -ipotetico- album. Da poco, abbiamo anche un sassofonista e tastierista in più: Daniele Baroni, che in poco tempo si è già integrato perfettamente e ha impreziosito ancor più la sonorità della band. Purtroppo adesso ci troviamo senza il cantante dopo l’abbandono di Francesco, ma abbiamo trovato già qualche soluzione fortunatamente.
Spiegaci il significato del nome del progetto.
Ho sentito subito l’esigenza di trovare un nome, dato che usare semplicemente il mio nome e cognome non mi ispirava, così è cominciata una travagliata ricerca del nome. Ora, preferisco limitarmi a dire che il numero “8” ha sempre avuto un significato molto importante per me, ma per il resto sono dell’idea che certe cose sia meglio non spiegarle e lasciarle alla libera interpretazione dell’ascoltatore.
Quali sono le tue influenze musicali principali?
Da buon invasato del progressive anni ’70, ho preso molto dai grandi gruppi che hanno caratterizzato il genere, come i King Crimson, gli Yes, i Genesis e soprattutto i Van Der Graaf Generator. Questo per quanto riguarda l’influenza britannica, ma come potrei non citare i nostrani Premiata Forneria Marconi, Banco Del Mutuo Soccorso e Area?
E sono influenze che ben si sentono! Come avviene il processo di composizione?
Prima di tutto c’è l’idea che viene sviluppata senza regole precise, quindi dal momento in cui comincio a comporre a quello in cui il pezzo è pronto ci possono stare in mezzo giorni, mesi o anni. Una volta che ho scritto musica, testo e arrangiamento, si passano gli spartiti alla band che interpreta e talvolta cambia alcune parti per migliorare ogni parte e farla funzionare al meglio.
Quindi tu esclusivamente ti occupi dei testi?
Sì, eccezion fatta per alcuni testi come Mattina (che riprende para para la poesia di Ungaretti), il resto lo scrivo sempre io per dare coesione e coerenza alla musica.
Ci sono dei temi che preferisci quando scrivi i testi?
Diciamo che non scrivo roba allegra, devo essere onesto ahahah. In particolare i testi di quest’ album ruotano molto intorno al concetto di solitudine e alla dicotomia dilaniante tra istinto e ragione. Non mi piace scrivere quando sono felice in poche parole, ma colgo la palla al balzo per citare una delle mie più importanti ispirazioni che ho scordato di scrivere prima. Parlando dei suoi temi strazianti in un concerto, infatti, Steven Wilson diceva:”..stranamente, la musica miserabile mi rende felice, mentre la musica felice mi rende miserabile”.
Per quando è prevista l’uscita dell’eventuale debutto?
Speriamo presto, purtroppo lo stiamo completando in totale indipendenza e questo ovviamente dilunga un po’ i tempi. Non saprei fare perciò una previsione, ma spero comunque almeno di completarlo per la fine dell’anno, questo è l’obiettivo per adesso.
Ci sono concerti in vista?
Di sicuro nulla, aspettiamo di risolvere la questione del cantante e ricominceremo solo allora di fare qualche live. Da settembre quindi di sicuro qualcosa si farà, per chi fosse interessato annunciamo sempre i nostri live sulla pagina Facebook “La Sezione 8 Di Giulio Maggiorelli”, quindi nel caso potete dare una sbirciata lì.
Ottimo, l’intervista si conclude qui, buona fortuna per il completamento dell’album allora e alla prossima!
Un saluto a tutti i lettori e grazie mille alla redazione per l’intervista, alla prossima.
Qui sotto è possibile apprezzare il brano La Tempesta nella sua versione, per ora, demo.
https://www.youtube.com/watch?v=QlpJuDx1VPY