L’area ex Permaflex di Frosinone è stata al centro del servizio andato in onda venerdì su Rai tre, nell’edizione regionale.
Le troupe RAI a Frosinone
Appena qualche giorno fa, infatti, il Comitato regionale per la pianificazione territoriale, paesistica e urbanistica ha approvato la pratica, relativa all’adozione della variante al piano regolatore territoriale Asi sull’area dell’ex Permaflex. La variante, infatti, è finalizzata al cambio di destinazione d’uso dell’area in uscita dal casello dell’autostrada, dall’attuale destinazione produttiva alla destinazione d’uso commerciale.
“Il parere positivo espresso dal comitato tecnico regionale – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, ai microfoni di Rai Tre – sicuramente costituisce un passo avanti nel percorso della riqualificazione del complesso industriale dismesso ormai da circa 10 anni, collocato all’uscita del casello autostradale e nelle vicinanze dello Scalo”.
L’amministrazione Ottaviani proseguirà, così, alla trasformazione dell’area, situata in una zona strategica, dal bacino potenziale di utenza stimato tra i nove e i dieci milioni di persone, allo scopo di realizzare un’opera destinata a servizi commerciali e parco tematico per il tempo libero, che darà lavoro a centinaia di addetti, sia nel comparto interno che nell’indotto.
“Oltre alla realizzazione delle nuove rotatorie – ha proseguito il sindaco Ottaviani – che permetteranno una maggiore fluidità del traffico nella zona, sorgerà un sistema di collegamento diretto con la stazione ferroviaria, che dista appena 800 metri in linea d’aria dall’ex Permaflex, grazie a un nuovo parcheggio di oltre 200 posti auto, nell’area Frasca”.
Il progetto di riqualificazione dell’ex complesso industriale, infatti, è stato inserito dall’amministrazione all’interno del vasto concept ideato per l’area Scalo con l’obiettivo di riqualificare il tessuto urbano e di elevare la qualità degli standard delle infrastrutture viarie e tecnologiche di proprietà pubblica, procedendo inoltre alla ricucitura delle zone di confine tra la città di Frosinone e i comuni del circondario.
Lo scorso 28 giugno 2019, alla Villa comunale, è stato poi firmato il protocollo d’intesa alla presenza del sindaco, Nicola Ottaviani, dell’amministratore di Ferrovie, Gianfranco Battisti, e del Direttore Stazioni di RFI, Sara Venturoni, inerente all’iniziativa di riqualificazione dell’intero ambito urbano in cui la stazione si inserisce. Ed è anche grazie a quell’investimento complessivo di circa 30 milioni di euro per il nuovo assetto della stazione e del quartiere, che le Ferrovie dello Stato hanno deciso di utilizzare la nuova rivisitazione urbanistica dello Scalo e della stazione, per far fermare i treni superveloci nel capoluogo, con il Frecciarossa che ha inaugurato il nuovo corso del trasporto il 14 giugno, consolidando il ruolo baricentrico, anche a livello commerciale e immobiliare, del capoluogo, tra Roma e Napoli.
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“La riqualificazione dell’area posta all’uscita del casello autostradale va nella medesima direzione: in questi mesi, il progetto dell’ex Permaflex è stato visto probabilmente, dalle due aree metropolitane di Roma e Napoli, come un competitor ma, in economia, la concorrenza costituisce l’elemento essenziale per incrementare il prodotto interno lordo di un territorio e anche dell’intero Paese. Del resto, basti pensare che, a poca distanza dal casello dell’autostrada di Colleferro, sorge la Selva di Paliano, che è stata riconosciuta anche come Parco naturalistico monumentale: qui le istituzioni hanno regolarmente previsto e autorizzato nuovi insediamenti, che coinvolgono un’area superiore a 100.000 metri quadri, per colossi commerciali e per multinazionali, che stanno permettendo la creazione di centinaia di posti di lavoro nel comparto diretto, oltre che in quello dell’indotto. Quando i modelli funzionano, soprattutto per fronteggiare la crisi economico-sociale, non vedo per quale motivo non debbano essere replicati, conciliandoli con le caratteristiche e le peculiarità dell’economia locale che, a quel punto, finisce per beneficiare di una nuova platea di fornitori e potenziali clienti, appunto quella delle aree metropolitane di Roma e Napoli, che non sarebbe mai arrivata, altrimenti, a Frosinone”.