Torpignattara. La Polizia di Stato chiude un bar per alcune inadempienze e per il concretizzarsi di fattispecie di reato tali da mettere in pericolo la salute e l’incolumità pubblica – deferito all’Autorità Giudiziaria il gestore.
I fatti
Sabato scorso gli agenti della Polizia di Stato del commissariato Torpignattara, diretto da Giuseppe Amoruso, coadiuvati da personale del V gruppo Roma Capitale, hanno sottoposto a sequestro preventivo, ai sensi dell’art. 321 c.p.p., un locale notturno sito in via Casilina e deferito all’autorità giudiziaria il gestore, poiché a seguito di un controllo sono emerse inadempienze e fattispecie di reato tali da mettere a repentaglio la salute e l’incolumità pubblica.
Tale esercizio, nonostante fosse sprovvisto della relativa licenza, ogni notte si trasformava in una discoteca con una vera e propria consolle da D.J., dove gli avventori ballavano fino a mattina inoltrata nonostante la sala non fosse dotata di un’uscita di sicurezza.
Già in passato era stato chiuso in virtù della sospensione della licenza, con provvedimento del Questore di Roma ex art.100 T.U.L.P.S., poiché frequentato assiduamente da persone che annoverano precedenti di Polizia e a seguito del verificarsi di numerosi episodi di violenza come liti, aggressioni e danneggiamenti delle auto in sosta, che avevano determinato l’intervento delle Forze dell’Ordine.
Le suddette circostanze, col tempo, hanno portato all’esasperazione i residenti, evidenziando come il locale costituisse serio motivo di pregiudizio per l’ordine e la sicurezza pubblica.
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Un ultimo episodio si è verificato nei giorni scorsi, quando alle 5.00 del mattino i residenti sono stati svegliati di soprassalto dalle urla e gli schiamazzi di un nutrito gruppo di cittadini di nazionalità sudamericana, che si stavano picchiando fuori dal locale, in questa circostanza è stato anche esploso un colpo di pistola da una persona coinvolta nella rissa.
Inoltre, sia il gestore che tutti gli avventori presenti sono stati sanzionati per la vigente normativa anti Covid-19, poiché non erano state rispettate le distanze di sicurezza e l’obbligo di indossare la mascherina.