Un aumento di stipendio del 50%, che ha fatto schizzare il compenso annuale da 100 a 150 mila euro. È quanto deciso riguardo gli emolumenti dovuti al presidente dell’INPS Pasquale Tridico.
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Una notizia che ha scosso gli ambienti politici e messo, per una volta, d’accordo maggioranza e opposizione nel chiedere a gran voce le dimissioni del dirigente dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, anche alla luce del fatto che – notizia poi smentita dalla stessa INPS – l’aumento del cachet riguarderebbe anche i mesi a partire da maggio 2019, con effetto poi retroattivo.
Una voce, come detto, smentita dalla Direzione Risorse Umane, che ha pubblicato un comunicato ufficiale al riguardo. Resta comunque aperta la polemica riguardo all’aumento dei compensi in un momento di particolare crisi per tutto il comparto previdenziale alla luce dell’emergenza Coronavirus, con molte casse integrazioni arretrare che ancora devono essere erogate.
Di seguito, il comunicato della direzione dell’INPS:
“La Direzione Risorse Umane dell’Inps comunica che non ha corrisposto al Presidente Tridico compensi arretrati in seguito all’emanazione del Decreto del 7 agosto 2020 e, in ogni caso, gli Uffici dell’Istituto non hanno mai previsto l’erogazione di un compenso arretrato al Presidente per il periodo che va da maggio 2019 al 15 aprile 2020.
Pertanto, la notizia apparsa sul quotidiano La Repubblica di oggi, a firma di Giovanna Vitale, in merito ad un compenso arretrato al Presidente pari a 100mila euro è priva ogni fondamento.
Il decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze 7 agosto 2020, a seguito della ricostituzione del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto, ha fissato la misura dei compensi nei confronti del Presidente, del Vice Presidente e dei Consiglieri di Amministrazione, come previsto dall’art. 3, comma 11, del decreto legislativo n. 479/1994.
In particolare, i compensi annui al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali obbligatori a carico del percipiente, a favore dell’Organo di Amministrazione sono i seguenti:
- Presidente: € 150.000,00;
- Vicepresidente: € 40.000,00 elevabili a € 60.000,00 in caso di deleghe;
- Consiglieri di Amministrazione: € 23.000.
Nel rispetto della normativa vigente in materia, la decorrenza dei predetti compensi è fissata a partire dall’effettivo esercizio della funzione, ossia dal 15 aprile 2020, data di insediamento del Consiglio di Amministrazione.
Detta regola vale anche per il Presidente dell’Istituto, prof. Pasquale Tridico, ancorché abbia svolto la funzione di Presidente dell’Istituto già da maggio 2019. Difatti, anche per il Presidente la nuova misura dei compensi stabilita dal citato decreto interministeriale decorre dall’assunzione della carica di Presidente del ricostituito Consiglio di Amministrazione.
La Vice Presidente, Maria Luisa Gnecchi, in quanto percettrice di un trattamento pensionistico obbligatorio, svolge l’incarico a titolo gratuito. Parimenti, è svolto a titolo gratuito l’incarico di Consigliere di Amministrazione del Dott. Rosario De Luca, cha ha rinunciato ai relativi compensi”.