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Roma, scioperi e manifestazioni per il nuovo anno scolastico

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L’inizio dell’anno scolastico 2020/2021 si è rivelato essere molto complicato a causa dell’emergenza sanitaria che ancora perdura. Durante i giorni della ripartenza, a Roma, come in altre città italiane, sono stati indetti scioperi e manifestazioni da diverse sigle sindacali, quali Usb P-I Scuola, Unicobas Scuola e Università, Cobas Scuola Sardegna e Cub scuola.

Il 24 e il 25 settembre, si sono mobilitati docenti, personale dirigente, Ata e educativo davanti alla sede del Miur. La protesta riguarda i ritardi e le varie mancanze che hanno caratterizzato questo inizio, a partire dalle cattedre non ancora assegnate, mettendo così a repentaglio la stabilità didattica durante l’anno scolastico. Il corpo Ata risulta essere insufficiente per i nuovi compiti che deve assolvere.

Con slogan e striscioni e nel rispetto delle norme anti-Covid, anche i ragazzi hanno voluto manifestare il proprio disappunto davanti a Montecitorio. Protagonisti sono stati soprattutto gli studenti degli istituti superiori, che accusano di aver vissuto una ripartenza penalizzata rispetto agli alunni dei gradi di istruzione inferiori, ai quali sono stati destinati la maggior parte degli investimenti governativi. Molte scuole sono così impossibilitate ad ospitare i propri studenti, costretti spesso a proseguire con la didattica a distanza. La maggior parte dei plessi scolastici si ritrova ad essere inadeguata nel garantire la sicurezza dei propri alunni, a causa di investimenti non sufficientemente idonei e di interventi edilizi pressoché nulli.

Nel comunicato dell’Usb si può leggere: “Studenti, insegnanti e personale ATA si trovano […] a vivere spazi in cui fare didattica alla luce delle disposizioni contro il Covid-19 è impossibile, dove i nuovi banchi individuali restano un miraggio, dove non si è fatto nulla per mettere fine al fenomeno delle classi pollaio, dove in tanti lavorano con contratti precari e scarse tutele. Tutto questo sempre e costantemente con il rischio del contagio, cui si è risposto con grande ritardo e con norme farraginose.”

Anche sabato 26 settembre si è tenuto un ulteriore sciopero, sempre a livello nazionale. L’appuntamento a Roma è stato in Piazza del Popolo, dalle ore 15:30. La manifestazione è stata indetta dal Comitato “Priorità alla scuola” e dalle sigle sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams. Il tema principale della protesta è stato il riaffermare l’importanza della scuola e il suo ruolo indispensabile per la crescita del Paese.

Dalla circolare n.13546 del 17 settembre emanata sul sito del Miur, si apprende che la prossima azione di sciopero si terrà il 3 ottobre 2020, promossa dalla CSLE e riguardante tutto il personale docente e ATA, a tempo determinato e indeterminato.