Si sarebbe dovuta tenere giovedì 1 ottobre la prima udienza della causa promossa dal Codacons, dinanzi al Giudice di Pace di Frosinone, che invece la ha rinviata al 2021.
Non si terrà più giovedì 1 ottobre, dinanzi al Giudice di pace di Frosinone, la prima causa contro la Cina per i danni da pandemia legati al coronavirus.
Ad avviarla il Codacons, per conto di una cittadina residente nel frusinate (le cui iniziali sono P. I., di professione casalinga) che prima ha perso la madre a causa del Covid-19 e poi, dopo essere risultata positiva al virus, è stata ricoverata ed intubata per gravi complicazioni polmonari, e tuttora è costretta a sottoporsi a controlli e visite periodiche.
Con tale causa si chiede il Codacons chiede il risarcimento dei danni subiti dalla donna a causa del contagio sia sul fronte del danno biologico, per il periodo di ricovero ed intubazione, sia su quello del danno non patrimoniale, per lo stress subito a causa del contagio che ha portato la signora a vivere in un costante stato di paura e che ancora oggi la limita negli spostamenti e nelle relazioni interpersonali.
Il risarcimento viene richiesto alla Repubblica Popolare Cinese in ragione di due diversi profili di responsabilità che hanno portato alla diffusione del contagio e, di riflesso, al contagio della donna. Nello specifico, il primo motivo è la commercializzazione di animali selvatici all’interno del wet market di Wuhan, dove vengono tenuti animali vivi che, al momento della vendita, sono uccisi e macellati sul posto e, molto spesso, tra questi animali vi sono specie selvatiche la cui commercializzazione è vietata.
Il secondo motivo è il ritardo e omissioni nella comunicazione dell’esistenza di casi di polmonite a causa sconosciuta. Vi sono studi e documenti dai quali emerge che i primi casi di contagio risalgono già a novembre, ma la comunicazione ufficiale della Cina all’Oms è del 31 dicembre – spiegano dal Codacons.
In tal modo si è permesso che il virus circolasse al di fuori dei confini cinesi e si estendesse in tutto il mondo.
LEGGI ANCHE – Frosinone, infettata dal covid-19 una donna chiede danni alla Cina
La gravità delle condotte poste in essere dalla Cina è elemento fondamentale per l’affermazione della giurisdizione del giudice italiano sulla controversia – concludono.
Nel 2021 si apre quindi formalmente la causa intentata dal Codacons contro la davanti al Giudice di Pace di Frosinone Dott.ssa Claudia Taormina. Infatti, la decisione del rinvio è stata comunicata solo pochi minuti fa: il Giudice di pace di Frosinone ha rinviato al 2021 l’udienza relativa alla causa promossa dal Codacons contro la Repubblica Popolare Cinese per danni da pandemia che si sarebbe dovuta svolgere giovedì 1 ottobre.
Un rinvio assurdo e ingiustificato quello del Giudice – spiegano dall’associazione dei consumatori, giunto con scarsissimo preavviso e contro cui il Codacons si è immediatamente attivato: l’associazione ha inviato infatti al presidente del Tribunale di Frosinone (e per conoscenza al pg della Corte d’appello e della Cassazione) una istanza di rimessione in ruolo in cui si chiede di confermare la data di giovedì 1 ottobre per l’avvio della causa contro la Cina, considerata l’urgenza della questione e l’assenza di valide motivazioni per un rinvio al 2021.
Si attende ora la decisione definitiva del Tribunale.
Foto di repertorio