Una lite, nata in via Giolitti, tra un cittadino marocchino di 50 anni e un cittadino algerino di 36 anni, è finita nel sangue ieri sera, intorno alle 21.
Ecco cosa è successo
Il tempestivo intervento di una pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Scalo Termini ha evitato un tragico epilogo ed ha consentito di arrestare il cittadino algerino con l’accusa di lesioni gravi. I militari, nel corso di un servizio di pattuglia in zona, hanno notato i due uomini rincorrersi e sono intervenuti bloccandoli entrambi.
Nata in via Giolitti, la lite ha visto l’uomo 50enne subire da subito un fendente al costato, ad opera del 36 enne con un coltello a serramanico, con lama da 8 cm. Subita la prima ferita il cittadino marocchino è scappato in direzione via Cattaneo ma il cittadino algerino lo ha rincorso e colpito nuovamente e in altre parti del corpo con il coltello fino all’intervento dei Carabinieri che con l’ausilio di altre pattuglie della Compagnia Roma Centro sono riusciti a fermarli. I due, infatti, nonostante le ferite già inferte con la lama del coltello, continuavano a picchiarsi a mani nude. Veniva richiesto l’intervento di personale medico del 118 e il 50enne malconcio, che nel frattempo aveva perso conoscenza, veniva immediatamente trasportato, a mezzo ambulanza, in codice rosso, presso il pronto soccorso del Policlinico Umberto I, non in pericolo di vita.
Al termine delle cure, presso il pronto soccorso, il cittadino marocchino ha rifiutato il ricovero, venendo dimesso con prognosi di 20 giorni salvo complicazioni per le ferite lacere multiple del torace, del volto, del dorso, dell’addome.
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Il coltello utilizzato per l’aggressione è stato recuperato e sequestrato dai Carabinieri che hanno anche ritirato al cittadino algerino un ulteriore coltellino svizzero. Il cittadino algerino 36enne, già noto alle forze dell’ordine, arrestato per lesioni gravi, è risultato in atto già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. presso la Stazione dei Carabinieri di Roma-Torpignattara; in mattinata sarà giudicato con il rito direttissimo presso le aule di piazzale Clodio.