Al via dal 18 ottobre il programma di RIF – il Museo delle Periferie. Il progetto promosso da Roma Capitale nasce dalla collaborazione tra l’Assessorato alla Crescita culturale e il Municipio Roma VI ed è realizzato dall’Azienda Speciale Palaexpo.
Cosa prevede il programma del RIF
L’iniziativa nasce da una riflessione sull’importanza della relazione con le comunità che caratterizzano i diversi territori delle metropoli, sulla necessità della partecipazione dei cittadini alla vita culturale e al dibattito sulla città, elemento fondamentale per la costruzione di rapporti e interazioni sociali che tengono in piedi le comunità e il senso civico.
Una riflessione che si confronterà con le altre periferie del mondo, a testimonianza dell’ universalità del tema. Nato e sviluppatosi all’interno del MACRO Asilo con un tavolo di progettazione aperto alla città ideato e curato da Giorgio de Finis, il RIF entra a far parte del Polo espositivo dell’arte e della cultura contemporanea, coordinato dall’Azienda Speciale Palaexpo, insieme a Palazzo delle Esposizioni, Macro e Mattatoio.
“Roma è una città unica, ma anche una comunità che si estende su un territorio molto vasto, frammentato, caratterizzato da forti diseguaglianze. Tor Bella Monaca ne è da tempo una centralità importante. Nonostante le vere difficoltà non è l’immagine che ne proiettano i media, è anche un vettore di innovazione di grande valore. La nostra politica culturale da più di quattro anni cerca di dare linfa, ridistribuire, costruire infrastrutture materiali e immateriali anche lontano dal centro storico e dai riflettori.
Il RIF è un nuovo e avanzato laboratorio di progettazione culturale che nasce grazie alla fortissima interconnessione tra le grandi istituzioni culturali della città e i suoi territori. Ringrazio il Municipio VI, il Presidente Romanella e l’Assessore Gisonda che da anni con il masterplan di – Diamoci una Tor Bella mano – si impegnano per rendere coerenti e in relazione le tante azioni intraprese. Così come l’Azienda Palaexpo, il Teatro di Roma e il Teatro di Tor Bella Monaca. E Giorgio de Finis che è riuscito a trasformare in una pratica originale e inedita l’idea di un Museo che si fa dentro la città, con le persone”. dichiara Luca Bergamo, il Vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale.
Alessandro Marco Gisonda, Assessore alla cultura del Municipio VI, dichiara: “Il RIF intende accendere un riflettore sul tema delle periferie, nell’ambito di un’analisi più ampia del fenomeno urbano su scala globale. L’obiettivo del progetto è approfondire la conoscenza delle metropoli del terzo millennio, ma soprattutto immaginare e realizzare, tramite pratiche artistiche e relazionali, una città più equa, partecipata, inclusiva, lavorando sul territorio e promuovendo progetti artistici che mettano in correlazione le differenti realtà culturali della città. Tutte le attività puntano a coinvolgere soprattutto i tanti giovani che qui vivono”.
Gli eventi organizzati
Da domenica prossima, il RIF avvia la sua programmazione di incontri al Teatro di Tor Bella Monaca con un programma di cinquanta lectio magistralis che affronteranno, da diverse prospettive disciplinari, il tema della metropoli contemporanea e delle periferie. Il 18 ottobre, alle ore 11, aprono il ciclo di incontri il vincitore del Premio Campiello 2020 Remo Rapino e Marco Lodoli.
Il calendario si svilupperà fino a maggio 2021 e vedrà tra gli altri ospiti: Carlo Cellamare, Alessandro Melis, Francesco Careri, Franco Purini come Bertram Niessen e Juana Sànchez Gòmez tra i tanti altri.
Tutti i mercoledì, le attività del Museo delle periferie si terranno nell’istituto scolastico Melissa Bassi in via dell’Archeologia. Nelle due stanze messe a disposizione si terranno settimanalmente gli incontri di “Automappatura”, e il cantiere artistico “ROMO” (ROmolo + reMO), il progetto relazionale che promuoverà “gemellaggi” tra i quartieri della città, provando ad abbattere barriere e muri invisibili.