Suicide Squad è stato uno dei film più attesi di questi ultimissimi tempi e uno dei più attesi di quest’estate. Leggiamo insieme la recensione, priva di spoiler, per scoprire se l’aspettativa è stata confermata o meno dalla pellicola.
Complici di queste aspettative sono vari motivi, una gran campagna pubblicitaria con trailer ovunque e presentati mesi e mesi prima dell’uscita del film, la sua aria umoristica e un po’ folle, un cast corposo, e soprattutto il fatto di essere un altro film sui supereroi, anzi, questa volta i protagonisti del film non sono supereroi, ma bensì supercattivi dell’universo DC.
Già solo quest’ultimo fatto è bastato per far venire l’acquolina in bocca a migliaia di fan. C’erano aspettative di un certo livello ovviamente, finalmente i buoni si fanno da parte e lasciano terreno ai cattivi, finalmente un qualcosa di nuovo e abbastanza originale nel mondo dei cinecomics, Jared Leto nei panni del nuovo Joker è una grande scommessa, un film che può innalzare l’asticella della qualità in casa DC dopo il fallimento di Batman v Superman: Dawn of Justice, un film che può cercare di distanziare la concorrenza Marvel dopo il fallimento (anche qui) di Captain America: Civil War. Queste aspettative sono state rispettate? Assolutamente no.
LA TRAMA
La sinossi di Suicide Squad è semplice: dopo gli episodi di Batman v Superman: Dawn of Justice si sente il bisogno di avere tra le forze armate un corpo in grado di competere e difendere il paese da persone speciali come Superman o comunque fuori dal comune. Amanda Waller, interpretata da un’autoritaria e spietata Viola Davis, è colei che si prende questa responsabilità. Con minacce e terrore riesce a tirar su una Squadra Suicida composta da supercriminali, metaumani e squilibrati mentali, inutile dire che le cose naturalmente le sfuggono di mano non appena se ne presenta l’occasione, l’Incantatrice infatti tradisce il progetto e da membro della banda diventa l’antagonista principale del film.
LA RECENSIONE
A grandi linee è questa la trama principale di Suicide Squad, qua e là fanno capolino trame secondarie e ritratti psicologico-caratteriali dei protagonisti. Il problema però è proprio questo, fanno soltanto capolino, in effetti la maggioranza dei personaggi hanno una caratterizzazione quasi nulla o solo abbozzata, quasi distruggendo dunque il fascino di avere una squadra di supercattivi concentrata in un solo film. Il fascino si perde perché non si ha la sensazione di avere a che fare con dei cosiddetti supercattivi o perlomeno con dei personaggi in grado di interagire tra loro e con il flusso del film. Il più delle volte ci si perde in battutine scontate che sembrano essere messe là tanto per poter dire di aver fatto parlare il personaggio. Will Smith nei panni di Deadshot è uno dei migliori attori della squadra, ma non può reggere la baracca da solo e anche lui, come gli, rischia di finire nel dimenticatoio. Harley Quinn, già un idolo dei fan prima ancora dell’uscita del film, è un bel personaggio, sensuale ma pericoloso e tremendamente folle, un plauso quindi a Margot Robbie che ne veste i panni, autrice di una prova convincente che molto probabilmente le aprirà molte porte. Il problema anche qui però è che gran parte delle sue battute, per lo più ironiche, sarcastiche e provocatorie, sembrano messe lì a posta, il tempo e le cineprese si fermano su di lei esclusivamente, come per dire: “ecco, adesso è il momento della battuta di Harley Quinn”, il personaggio ovviamente ne perde e diventa leggermente piatto, ossia il contrario di quello che doveva essere.
L’inizio del film sembra essere promettente però, tra colori accesi ed elettrici, una colonna sonora ricca di brani Rock che ben si sposano con i ritmi frenetici e un montaggio che favorisce scene abbastanza brevi e incalzanti. L’oscurità tipica di casa DC è qui accantonata in favore di un film più frizzante e movimentato, ciò non è affatto male, le prime battute sono interessanti infatti, incuriosiscono per il loro incedere quasi schizofrenico e anche piuttosto originale. Peccato però che questi elementi positivi si perdono nel corso del film, il frizzante diventa banale e il movimentato diventa confuso, la trama infatti presenta molti punti deboli, molti momenti importanti vengono liquidati in pochi minuti e la minaccia di un nemico in grado di sterminare l’intera razza umana sembra non preoccupare troppo, o meglio, sì, preoccupa, ma non se ne sente il peso e l’angoscia.
E Joker? Senza fare paragoni con gli altri Joker, il tanto atteso Joker interpretato da Jared Leto è soltanto una comparsa, fa parte di una trama abbastanza secondaria che riguarda soprattutto la sua Harley Quinn, ma non rivelo niente, l’unica cosa da rilevare è che ci si aspettava di più. La prova di Jared Leto è più che buona, però al suo Joker manca qualcosa, un po’ di carisma forse, il nemico di Batman risulta forse troppo sopra le righe a volte e le poche scene in cui appare non aiutano a delinearne un profilo preciso.
A conti fatti il film contiene sì qualche elemento positivo, a tratti può anche essere godibile se non ci si aspetta troppo, ma purtroppo non riesce ad essere un prodotto innovativo nel mondo leggermente stantio dei cinecomics e non riesce neanche a creare una vera e valida alternativa alla concorrenza Marvel. Dopo una capolavoro come Fury, molto incentrato sui sentimenti, sulla caratterizzazione dei personaggi e su una sceneggiatura di alta qualità, David Ayer compie un passo falso con questo Suicide Squad che ha come colpa anche il fatto di aver portato con sé tante aspettative, poi, come abbiamo visto, non mantenute. La nostra recensione non lo premia come ci si sarebbe auspicato.
Ecco qui il trailer: