La Squadra Mobile della Questura di Frosinone ha ultimato l’attività investigativa, nata da una “costola” dell’Operazione “Uti Dominus” conclusasi a luglio scorso.
Ecco cosa è successo
Nella mattinata odierna gli investigatori della Squadra Mobile, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica di Frosinone dr. Samuel Amari, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a tredici persone, tutte appartenenti ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish.
L’attività investigativa è nata nell’ambito dell’operazione “Uti Dominus”, conclusasi lo scorso 28 luglio con l’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di una banda dedita allo sfruttamento della prostituzione.
Le persone coinvolte, tutte pregiudicate, oltre allo sfruttamento della prostituzione avevano messo in piedi un’organizzazione suddivisa in due fazioni, una composta da italiani e l’altra da albanesi, che anche nei mesi del lockdown non aveva mai smesso di smerciare droga, anzi si era organizzata per effettuare vere e proprie consegne a domicilio dello stupefacente.
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Il sodalizio composto da connazionali operava nella zona di Frosinone e nel nord della provincia ed aveva quale figura di riferimento un cinquantatreenne frusinate, mentre a capo dell’altra fazione, operante invece tra Frosinone e Ceprano, vi era l’albanese che rimase coinvolto nel tentato omicidio avvenuto nel dicembre 2019 a Frosinone, nel quale rimase ferito da un colpo di pistola alla testa.