A Roma, tra il 2015 e il 2019 sono diminuiti i mezzi, crollata la fiducia dei passeggeri con il 23% in meno su TPL e aumentata la quantità di automobili: 17.000 vetture immatricolate in più tra 2015 e 2019. Inoltre è scesa la velocità commerciale di metro e tram, crollata quella di bus e filobus, da 19 km/h nel 2014 a 13,1 nel 2018. Il tutto secondo i dati pubblicati nel corso del 2020 da ACI, ATAC, ISTAT, Agenzia per i Servizi Pubblici di Roma ed elaborati da Legambiente Lazio.
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Secondo lo studio, nella Capitale ci sono meno tram e metro che nelle altre città metropolitane italiane in proporzione alla popolazione, scende tra 2014 e 2018 la velocità commerciale di metro e tram e c’è un tracollo della velocità commerciale di bus e filobus dai 19 km/h nel 2014 a 13,1 km/h nel 2018 (media nazionale di 16,4).
“I mezzi pubblici non sono certo mai stati il fiore all’occhiello di Roma, ma secondo questi numeri c’è un evidente tracollo del servizio negli ultimi anni – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – Le condizioni del trasporto pubblico sono disarmanti ed è chiarissimo che con questo peggioramento, nella capitale si è impreparati a garantire distanziamento necessario sui mezzi.
Di certo non sorprendono le immagini della calca in alcuni dei nodi nevralgici per il trasporto pubblico romano, tanto mento quelle su molte linee di superficie, soprattutto periferiche. Ci sono problemi irrisolti e progetti mai partiti, nonostante le ultime amministrazioni comunali li abbiano sempre considerato prioritari: basti pensare alla chiusura dell’anello ferroviario della quale si parla da decenni ma non se ne vede neanche l’ombra, così come non c’è un metro di nuova tranvia nonostante decine di progetti e rendering di nuovi tram. Fino ad arrivare alla storia del trenino Termini-Centocelle che si ferma a metà tragitto, lasciando il binario vuoto nella popolosissima periferia est fino a Giardinetti; lì il trenino non passa anche se sarebbe importantissimo ai fini del distanziamento, nonostante una delibera votata all’unanimità in aula Giulio Cesare da mesi per il ripristino e alla quale il governo della città, colpevolmente, non sta dando alcun seguito”.