Cronaca

Arce. Continua a percepire l’assegno mensile dall’INPS destinato al padre, che è morto due anni fa

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"chiedevano fino al 202% di interessi",arrestati due usurai romani

Nell’ambito dei controlli predisposti e coordinati dal Comando Provinciale di Frosinone, volti al contrasto degli illeciti che danneggiano il bilancio pubblico, la Tenenza di Arce ha individuato una truffa perpetrata per ben 2 anni ai danni dell’INPS, messa in atto da una donna di origine bulgara, la quale, in maniera indebita, continuava a percepire l’assegno mensile di “invalidità civile con indennità di accompagnamento” spettante al genitore deceduto.

L’accaduto

In particolare, le investigazioni condotte dalla Fiamme Gialle di Arce, scaturite da autonoma attività informativa e di controllo del territorio, hanno consentito di rilevare che il titolare della misura di sostegno economico era deceduto in Bulgaria nel mese di agosto 2018, come da certificazione di morte rilasciata dall’Ambasciata della Repubblica di Bulgaria in Roma, mentre presso l’I.N.P.S., ente erogatore della prestazione economica, non risultava mai pervenuta alcuna comunicazione finalizzata alla cessazione del trattamento economico.

Gli accertamenti eseguiti presso l’Istituto di previdenza, infatti, hanno consentito di rilevare l’avvenuta erogazione dell’assegno mensile di “invalidità civile con indennità di accompagnamento” mediante accreditamento su un libretto postale cointestato al titolare della prestazione e alla cittadina bulgara – una quarantaquattrenne residente nel Comune di Colfelice -, la quale, successivamente, prelevava il denaro attraverso una Carta Postamat collegata al libretto postale.

L’esatta identificazione della donna è stata altresì resa possibile mediante la visione delle immagini acquisite dalle telecamere di videosorveglianza posizionate presso lo sportello Postamat dove era solita prelevare in contanti le somme accreditate mensilmente dall’INPS in favore del deceduto genitore.

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A seguito degli accertamenti eseguiti dai Finanzieri di Arce l’I.N.P.S. ha immediatamente
sospeso l’erogazione del trattamento economico ed ha attivato le procedure per il recupero del denaro indebitamente percepito, ammontante ad oltre 20.000 euro.

La quarantaquattrenne di origine bulgare è stata deferita alla competente Procura della Repubblica per il reato di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche di cui all’art. 640 bis del codice penale.

Il contrasto delle frodi nel settore della previdenza sociale mira a garantire l’effettivo
sostegno alle fasce più deboli della popolazione, evitando il dispendio di risorse a beneficio
di soggetti non aventi diritto.