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Cassino, sentenza choc per un artigiano rimasto cieco dopo un errore medico

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cassino precipita da quarto piano e muore

Sentenza choc quella emessa da Giudice del Tribunale per le Udienze Civili di Cassino nei confronti di un artigiano 60enne rimasto cieco ad un occhio 15 anni fa in seguito ad un’errata diagnosi oculistica.

L’uomo, che soffriva di una patologia alla vista non riconosciuta dal medico curante, ha dovuto prima sottoporsi ad una serie infinita di cure mediante trattamento laser, salvo poi perdere lo stesso l’uso di un bulbo oculare.

Il tribunale ha riconosciuto le omissioni da parte del medico, senza tuttavia calcolare gli ingenti danni morali e materiali subiti dal paziente, uno stimato artigiano, che ha dovuto smettere di lavorare, affrontando una serie di difficoltà sia psicologiche che di vita reale, riconoscendo allo stesso solo un risarcimento di poche migliaia di euro.

“Sono stato scambiato per una cavia – il suo amaro sfogo -. Il mio oculista di Cassino, invece di alzare le mani e arrendersi di fronte all’inefficacia della sua diagnosi, mi ha sottoposto ad una serie di bombardamenti laser che hanno minato definitivamente la retina e la possibilità di tornare a vedere. Ad oggi sono qui e cerco di combattere per salvare l’altro occhio, quello che mi consente di avere una vita quasi normale. Tutto ciò non mette in secondo piano quelle che sono state le difficoltà attraversate in questi anni, visto che ho dovuto anche smettere di lavorare. Nella successiva vista a Roma, quando sono stato visitato da un esperto del settore, mi è stato chiaramente detto che, con una cura adeguata, sarei riuscito a cavarmela. Adesso spero nel buonsenso e nella comprensione della corte d’appello. Sono disposto ad andare fino in fondo, magari chiedendo anche l’aiuto di un canale di risonanza maggiore come per esempio Striscia la Notizia. I quindici anni di umiliazioni subite non me li potrà restituire nessuno, né tanto meno la vista, ma spero almeno che venga fatta giustizia”.