Sono ore calde per i cittadini italiani in attesa del nuovo Dpcm, che dovrebbe stabilire le linee guida da osservare nelle prossime settimane e, soprattutto, nel periodo delle festività natalizie.
LEGGI ANCHE: Covid-19, Dpcm di Natale: tutte le ipotesi al vaglio
Il numero dei casi di Covid-19 ancora elevato e la volontà di evitare contagi di massa in un periodo delicato come quello natalizio stanno suggerendo alle Forze Governative di adottare una linea orientata ancora una volta alla prudenza, per gestire una fase potenzialmente a rischio.
In attesa dell’ufficialità delle decisioni, dettata anche dallo studio approfondito di un quadro generale che presenta molti aspetti fluidi e in via di valutazione, appare comunque chiara la volontà di preservare le misure adottate in quest’ultima fase, con qualche legittima apertura verso chi vorrà far rientro alla base dopo settimane intere passare al di fuori della propria regione per motivi di lavoro.
Proprio quello dello spostamento tra regioni rimane uno dei punti chiave del nuovo decreto: si va infatti verso una chiusura (quasi) totale, con le uniche concessioni riservate solo a chi risiede presso una regione diversa dal proprio luogo d’impiego. Anche i ristoranti saranno off-limits nelle giornate del 25 e 26 dicembre, mentre il numero dei commensali a tavola per il pranzo di Natale non dovrebbe superare le 6 unità.
Resteranno invariate le altre regole attualmente in vigore: nelle zona arancioni non sarà infatti possibile spostarsi da un comune all’altro, mentre il coprifuoco dovrebbe rimanere fissato per le ore 22. Regole abbastanza stringenti anche per chi vorrà decidere di recarsi all’estero: previsto infatti – salvo modifiche dell’ultim’ora – un periodo di quarantena per tutti coloro che rientreranno in Italia dopo essersi recati in qualche località al di fuori dei confini nazionali per trascorrere qualche giorno di riposo.