Ferma opposizione al taglio del 40% sulla Misura 13.1 del Psr “Indennità compensativa a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici”. Confagricoltura Frosinone non nasconde la delusione circa la decisione assunta dalla Regione Lazio e comunicata lo scorso 3 Dicembre alle organizzazioni agricole, nella quale si annuncia un taglio trasversale del 40%.
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Nella lettera di risposta del 9 Dicembre, Confagricoltura ha sottoposto all’assessorato regionale la problematica più rilevante causata del provvedimento: “L’abbattimento così netto non aiuta, anzi pregiudica il delicato quanto instabile equilibrio delle imprese agricole, in particolare per quelle ricadenti nelle aree marginali e montane, tanto care a chi scrive di ruralità, quanto ignorate nei fatti e, in mancanza di incentivi, destinate al continuo e progressivo depauperamento economico e sociale”.
Non si spiega infatti la grande importanza data alle zone interne, al presidio di un territorio in cui vivono centinaia di migliaia di persone, che, nei fatti, continua ad essere fortemente penalizzato proprio in termini di sviluppo e progresso dell’attività agricola, che in queste zone rappresenta l’unico concreto presidio e volano per il rilancio dell’attività economica e dello sviluppo sociale.
Entrando nei numeri, il taglio, come comunicato dalla Regione nella missiva di risposta l’11 Dicembre, andrebbe a penalizzare le 5.900 aziende che hanno presentato domanda, per quest’ultime sono stati previsti 9 milioni di euro a fronte dei 13 milioni e mezzo stanziati per le 5.629 richieste del 2019: “Tutto ciò – sottolinea il presidente di Confagricoltura Frosinone Vincenzo del Greco Spezza – è inaccettabile. Siamo in un periodo di crisi e un taglio così consistente mette in ginocchio le imprese agricole dei territori. In pratica all’appello mancano 3,5 milioni, cifra che non sembra così elevata, considerando che ci sono misure del Psr dove non verranno utilizzate l’80% delle somme stanziate. Chiediamo – conclude del Greco Spezza – che gli stanziamenti per altre misure non utilizzati possano velocemente confluire in quello necessario per liquidare il 100% delle domande”.