Lunghi e meritati applausi tributati dal pubblico presente al mezzosoprano Beatrice Mercuri di Colleferro e all’Ensamble Camerata Estense.
Il viaggio vocale e strumentale negli “affetti” della poetica barocca del Sei-Settecento con sentimenti contrastanti, tensioni emotive, violenti chiaroscuri che la musica, misteriosa evocatrice di “meraviglia”, scatena nell’animo umano hanno dato vita ad uno spettacolo all’altezza dell’evento che ha degnamente concluso la terza rassegna di percorsi musicali, letterari e gastronomici nelle Valli di Argenta: “Affetti meravigliosi” di “Valli in Armonia”, al Bosco del Traversante, domenica 28 agosto.
Per tre volte gli interventi orchestrali si alternano alla parte solistica, si fa valere il mezzosoprano Beatrice Mercuri interprete sensibile, partecipe ed efficace, che coinvolge i presenti portando nelle sue esecuzioni le passioni più profonde dell’animo umano.
Una voce interessante che mette a frutto la sua esperienza con il ruolo e con il repertorio che le calza a pennello in cui si immerge con una naturalezza musicale, regalando tutte le agilità e le raffinatezze che il brano richiede.
Inizia con una interpretazione efficace, dal pathos penetrante, di “Disprezzata regina“, una Ottavia afflitta dal tradimento di Nerone, marito fedifrago carnefice di metà della sua famiglia: disperazione, sofferenza, rabbia.
La Mercuri passa poi ad una serie di arie totalmente diverse: inizia con Händel, variazioni di finissima coloratura di “l’aura che spira“, che meglio assecondano le caratteristiche del testo verbale, per abbandonarsi, alla morte tra le braccia della sorella nello struggente lamento, “When I am laid in earth” di Purcell, uno dei brani più famosi di tutta la storia del melodramma.
Il timbro piacevole di Beatrice Mercuri torna con scioltezza eseguendo la partitura di Händel destreggiandosi perfettamente da un intenso pianissimo a penetranti ed ampi acuti: inizia con “Scherza, infida”, prosegue con “La giustizia ha già sull’arco”, “Cara speme” per chiudersi con “Crude furie”, con perfetta dizione.
La grazia della musica eseguita da Beatrice Mercuri e dall’Ensamble Camerata Estense ha esaltato ancor di più la splendida cornice naturale del Bosco del Traversante, entusiasmando i presenti che hanno applaudito come bis “Your Love” del premio Oscar Ennio Morricone.
Bravissimo l’Ensamble, di cui spicca il clavicembalo, un concentrato di energia sotto le mani abili di Elena Masina Dirani: ne è lo strumento principe e non c’è passaggio in cui non si avverte la volontà di emozionare il pubblico con sfumature impercettibili, variazioni di timbro o di volume cosi coinvolgenti da emozionare lo spettatore.
Una musica che dà sfogo alla sua ansia di fondersi, di essere parte indissolubile e fondamentale la cui esecuzione parte dai risvolti più profondi del suo io, in un crescendo continuo di esecuzioni con autori che, con il loro genio, hanno sublimato l’Uomo, rappresentandone musicalmente ogni sfaccettatura emotiva, dall’esaltante gioia alla disperata sofferenza, dal violento desiderio di vendetta alla cieca follia, dal profondo disprezzo all’amore più tenero e dolce, ben rappresentato dal clavicembalo di Elena Masina Dirani.
Ricordiamo che accanto al mezzosoprano Beatrice Mercuri, abbiamo ascoltato Jacopo Ferri, Alessandro Fattori (violini), Stella Degli Esposti (viola), Filippo Trevisan, Sorayya Russo (violoncelli), Paolo Molinari (contrabbasso), Fabio Valente (fagotto), Elena Masina Dirani (clavicembalo).