La nota di SULPL (Sindacato Unitario dei Lavoratori della Polizia Locale)
É allarme nel Corpo di Polizia Locale, per il crescente numero di agenti cui i rispettivi Comandi chiedono la riconsegna dell’arma di servizio, a causa della scadenza del periodo di validità delle visite mediche sospese a causa del Covid.
A renderlo noto é il SULPL Sindacato Unitario dei Lavoratori della Polizia Locale, che in una dura nota del Segretario Romano Aggiunto Marco Milani dichiara: ” Qualcuno fermi questa burocrazia e rammenti che ai sensi del Decreto Ministeriale 145/87, agli agenti in possesso della qualifica di P.S. se disarmati, sono poi preclusi i servizi esterni, notturni e di guardiania di plessi e presidi.
Non vorremmo trovarci a breve a vedere deserti i quotidiani servizi d’istituto a causa di irrazionali incastri burocratici. Ridicolo poi che i decreti legge proroghino i porti d’arma a uso caccia, ma dimentichino le proroghe per le armi dei poliziotti locali l’Italia. Più dettagliato l’intervento del Segretario regionale Alessandro Marchetti che specifica: “La battaglia per armare la Polizia Locale di Roma Capitale é stata una storica vittoria del Sulpl e non possiamo, oggi come ieri , arretrare di un solo passo sulle ragioni di sicurezza che portarono a tale traguardo. Sappiamo come da tempo il Comando abbia proposto al Consiglio Comunale una modifica del regolamento sulle armi, tutt’ora inevasa, che superi tali problematiche.
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Questa è la dimostrazione che é ormai improrogabile la riforma delle Polizie Locali d’Italia, che uniformi le stesse, sottraendole nelle basi portanti al caleidoscopio dei variegati Comuni d’Italia.”