“Gentile Signor Carpentieri, il Presidente della Repubblica ha ricevuto la Sua cortese lettera e desidera ringraziarLa per averlo informato dell’importante riconoscimento che è stato tributato nel 2010 a Suo padre Primo Carpentieri, con il conferimento della Medaglia d’Onore della Presidenza della Repubblica” inizia così la lettera inviata a una persona che ha reso onore alla città di Bellegra, poco meno di un anno fa (il 12 febbraio 2020) e tornata in auge oggi, in occasione della Giornata della Memoria.
La storia di Primo Carpentieri e la lettera del Direttore dell’Ufficio di Segreteria del Presidente della Repubblica
La lettera ricevuta dal figlio di Primo, Bruno, continua così: “Il Capo dello Stato è particolarmente compiaciuto del giusto omaggio che è stato fatto alla memoria di un uomo, deportato e internato nei campi di lavoro forzati ad Amburgo dopo l’Armistizio dell’8 settembre, “reo” di aver rifiutato di continuare la guerra al fianco dei Tedeschi e di aderire alla Repubblica di Salò.
Suo padre, portando alla luce l’esperienza terribile vissuta tra il 1943 e il 1945, ci consegna una testimonianza preziosa che contribuisce a preservare la memoria collettiva di quei terribili eventi e allo stesso tempo a far conoscere alle generazioni più giovani le radici della nostra democrazia e l’importanza di difenderla e custodirla per il futuro.
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Con questi sentimenti, dei quali La prego di farsi interprete anche presso la Sua famiglia, Le trasmetto i cordiali saluti del Presidente Mattarella, cui unisco i miei personali, firmato Simone Guerrini”.
Una storia, quella di Primo Carpentieri, che è giusto ricordare.