“‘No’ all’applicazione degli ammortizzatori in modo unilaterale, a discrezione dell’azienda: comportamento irricevibile e a nostro parere illegittimo”. Leggiamo insieme le note dei Sindacati in merito alla situazione:
Non è bastato un 2019 caratterizzato da dismissioni, cessioni di storici punti vendita e procedure di licenziamento collettivo, e non è stato nemmeno sufficiente il 2020, anno della pandemia globale, della paura quotidiana del contagio unito a quello della cassa integrazione in deroga che, da giugno dello scorso anno, si abbatte sulla vita sul salario di centinaia di lavoratori degli ipermercati del gruppo Pam Panorama.
L’anno 2021 rischia di iniziare ancor peggio di come si è concluso quello precedente.
Una nuova richiesta di proroga dell’ammortizzatore sociale incombe per gli stessi mercati già pesantemente impattati nei mesi precedenti dalle riduzioni orarie, con una variante importante che poco ha a che fare con l’emergenza da Covid19 e molto più con i processi di riorganizzazione e i riassetti commerciali del gruppo Panorama.
Un ammortizzatore che, così come concepito, colpirà in modo discriminatorio e selettivo i soli lavoratori occupati nei reparti ridimensionati per effetto del nuovo assetto commerciale del gruppo.
Libero servizio, no food, casse, elettronica di consumo, reparti dove sono occupati lavoratori la cui unica colpa è quella di essere collocati nella “zona” sbagliata, sacrificabile e sacrificata degli ipermercati.
“Un’impostazione irricevibile” – dichiarano Maurizio Alberighi, Lucio Mazzei e Sergio Moro, rispettivamente della Filcams-CGIL Roma Lazio, Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti e Uiltucs Roma e Lazio, all’indomani dell’incontro che si è tenuto con la direzione aziendale di Pam Panorama, aggiungendo che “è assurda, illegittima e dannosa la decisione di applicare, a totale discrezione dell’azienda, diverse percentuali di ammortizzatori sociali in base ai reparti”.
Un incontro, quello di ieri, improduttivo e in controtendenza con il passato, che pur con enormi criticità, aveva consegnato per molti anni un sistema di relazioni sindacali consolidato – in alcuni casi proficuo, risolutivo e improntato alla condivisione ed al confronto.
Nessuna disponibilità da parte dell’azienda nel rivedere le proprie posizioni che, a detta dei rappresentanti delle tre organizzazioni sindacali “assumono connotati fortemente preoccupanti e discriminatori e un profilo di potenziale illegittimità normativa in assenza di un’equa ripartizione e rotazione dell’ammortizzatore sociale tra tutti i lavoratori”.
“Le Organizzazioni Sindacali hanno proceduto a una diffida nei confronti di Pam Panorama dall’intraprendere iniziative unilaterali di riduzione oraria nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, chiarendo che procederanno contestualmente ad una segnalazione immediata a gli organi competenti, al fine di verificare la leicità delle azioni intraprese dall’azienda.
A fronte delle rigide posizioni assunte dalla società, è stato avviato con decorrenza immediata lo stato di agitazione di tutti i lavoratori dipendenti afferenti ai canali destinazione/prossimità del gruppo Pam Panorama Spa, riservandosi di agire, già dalle prossime ore, con ulteriori azioni diffuse di lotta sull’intero perimetro della rete di vendita.
PUNTI VENDITA PANORAMA ALATRI E LATINA: L’UGL TERZIARIO PROCLAMA LO STATO DI AGITAZIONE
L’UGL Terziario proclama lo stato d’agitazione dei dipendenti dei punti vendita di Alatri e Latina della catena PANORAMA.
Una decisione che arriva dopo il confronto con l’azienda su alcuni importanti aspetti a cui erano presenti i segretari UGL delle province di Frosinone e Latina, i segretari regionali e le rsa (per Alatri: D’Orefice e Rossitto).
Il punto su cui le risposte non sono state soddisfacenti è quello che riguarda la Cassa Integrazione Covid per reparti che, secondo il sindacato, non funzionerà: “La cassa integrazione – sottolinea il Segretario Regionale UGL Terziario Amedeo Gismondi – è uno strumento per sua natura già di per sé non adatto al commercio. Se lo si utilizza secondo modalità di un’azienda metalmeccanica, il disastro è dietro l’angolo. Abbiamo chiaramente espresso la nostra opinione: il punto vendita di Alatri è fatto da donne e uomini che lavorano insieme, che collaborano tra di loro, che si rendono disponibili ad un reciproco aiuto, che mostrano il loro volto più cordiale alla clientela, che hanno sostenuto, anche nei mesi più difficili della pandemia, il “loro” Ipermercato. Questo ha permesso all‘attività di andare avanti. Solo questa dedizione è stata la chiave (pur nelle difficoltà) della tenuta dell’ipermercato.
Viene da pensare – continua Gismondi – che chi ha proposto (nelle zone alte della società Panorama) questa articolazione della Cassa integrazione o non conosce bene questo lavoro, oppure non lo conosce affatto”. L’incontro è terminato con la richiesta ufficiale di ritiro della cig così come concertata dall’azienda: “La risposta – sottolinea Gismondi – è stata negativa. In conseguenza di ciò partiranno una serie di iniziative: utilizzo di tutte le ore disponibili per le assemblee sindacali che saranno richieste senza alcun preavviso e che verranno sempre svolte con le modalità del distanziamento e dell’utilizzo delle mascherine nel piazzale antistante il punto vendita. Richiesta alle lavoratrici ed ai lavoratori di astenersi, anche da un solo eventuale minuto, da qualunque prestazione di lavoro supplementare o straordinario. Poi, monitoreremo con la massima attenzione sul rispetto delle mansioni di ciascun dipendente informando tempestivamente gli uffici pubblici preposti alla vigilanza in materia di lavoro. Chiederemo a tutti i lavoratori part-time di astenersi dal lavoro domenicale e, come ultima ratio, pur non escludendolo, prenderemo in considerazione lo sciopero pur sapendo che andrebbe ad impattare sul salario dei lavoratori”.