Possibile riapertura di piscine e palestre con delle regole molto rigide. A preoccupare il CTS, però, sono le varianti del coronavirus.
Apertura delle palestre e delle piscine: le ipotesi e le regole che si dovranno rispettare
La problematica degli sportivi (amatoriali) è legata alla riapertura delle palestre e delle piscine. Una notizia importante l’avevamo data diversi giorni fa, quando il CTS ha fatto trapelare qualche ipotesi sulla riapertura delle strutture, verso la metà del mese. Al momento però, tale ipotesi non sembrano trovare certezze.
La cosa importante però, e che è diventata oggetto di discussione questi giorni sul tavolo del Comitato Tecnico Scientifico, è il ritorno alla fruizione delle attività sportive, considerate fondamentali per la salute delle persone, soprattutto nei soggetti adolescenti e negli individui che presentano delle patologie croniche.
Ma ecco che nascono le prime ipotesi: per tutte le città appartenenti alla zona rossa (Alto Adige, Umbria, Toscana, Abruzzo e Sicilia) gli impianti dovrebbero rimanere chiusi. Discorso diverso, invece, per le zone arancioni. Difatti, in queste zone, sarebbero consentite nelle piscine e nelle palestre tutte quelle attività sportive di base individuali. Nelle regioni gialle, invece, “oltre alle attività consentite nelle aree ‘zona rossa e zona arancione’, sono consentiti gli allenamenti per gli sport da contatto e di squadra dilettantistico e di base.
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Le strutture però dovranno adottare delle misure molto più stringenti. Quello che si vocifera è che la distanza tra una persona ed un’altra dovrà essere obbligatoria e di almeno 2 metri (7 metri per la piscina). Diventerà fondamentale anche la sanificazione degli ambienti, discorso ancora più importante per le palestre che dovranno pulire ogni singolo attrezzo.
Stop alle docce e obbligo assoluto di indossare la mascherina.