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Artena, la maggioranza perde pezzi. Augusto Angelini si dimette

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Con una lettera inviata questa mattina 23 febbraio al vicesindaco Loris Talone, al segretario comunale Raponi e a tutti i consiglieri comunali, Augusto Angelini ha comunicato le sue dimissioni da presidente del consiglio comunale. Il motivo principale che ha spinto Angelini a questa scelta è il progetto della centrale biometano previsto in contrada Colubro. “Alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni al Comune di Artena in merito all’impianto biometano e al parere favorevole dato in conferenza dei servizi dal tecnico del Comune, il sottoscritto ci tiene a precisare che non è stato nella maniera più assoluta messo a conoscenza di tale scelta e che simile atteggiamento nei confronti miei e di altri amministratori è stata una coltellata vigliaccamente data alle spalle”.

Nella sua lettera Angelini fa riferimento al documento firmato dal tecnico dell’ufficio urbanistica in cui in sostanza è stato redatto un parere positivo alla costruzione della centrale proposta dalla Green Park Ambiente di Piero Perciballi. Il documento risale al 14 ottobre, data in cui c’è stata una conferenza dei servizi in Regione per il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla costruzione della centrale biometano. Un parere tecnico che ha sollevato polemiche e incredulità in tutto il paese, visto che l’amministrazione comunale ha votato la contrarietà alla centrale biometano. Il documento è stato divulgato dalla consigliera di opposizione Silvia Carocci che in un video diffuso sui social ha parlato di “volontà popolare calpestata” e di “atti tenuti nascosti”.

Gloria Scacchi passa in minoranza: “Non sono complice di atti nascosti” 

A non essere al corrente della ripresa dell’iter autorizzativo per la centrale e del parere positivo del Comune sono proprio le figure della maggioranza che stanno consegnando le proprie dimissioni. Ieri infatti a lasciare la squadra guidata da Loris Talone è stata la consigliera Gloria Scacchi che ha dichiarato di non voler essere “complice di atti nascosti per mesi”. Gloria Scacchi ha parlato di un distacco motivato dalla maggioranza, “un distacco presentato con coraggio per chi come me crede nella politica, nel cambiamento, nel sotterrare questi accordi che non portano il bene comune ma soltanto il bene del singolo e di qualche mercenario”.

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Parole dure quelle di Augusto Angelini e di Gloria Scacchi. Due lettere di dimissioni che parlano di accordi tenuti nascosti, di documenti tecnici che cambiano indirizzi politici per favorire un impianto ritenuto inadeguato dalla popolazione, dal consiglio comunale e dalla giunta.

Il comitato No biometano: “Chiediamo le dimissioni della giunta”

Con una nota stampa uscita questa mattina il comitato No biometano ha diffuso le convocazioni dell’area rifiuti della Regione Lazio per la conferenza dei servizi sulla centrale. Oltre all’appuntamento del 14 ottobre, il Comune di Artena è stato convocato anche il 28 gennaio scorso. Eppure il vicesindaco Talone durante un recente incontro con il comitato non ha parlato di altre riunioni in Regione. “La convocazione per l’appuntamento era fissata per le 15 e si è svolta online. Nonostante nella lista delle istituzioni invitate compaia anche il Comune di Artena, il vicesindaco Talone non ha mai fatto sapere nulla riguardo la ripresa delle riunioni in Regione. Come si dice, le carte cantano e in questo caso i documenti parlano chiaro: un lascia passare alla centrale redatto da un tecnico comunale, due convocazioni in Regione e una totale mancanza di responsabilità da parte di chi si è preso l’impegno di fermare il progetto”, scrivono gli attivisti nel comunicato, chiedendo chiaramente le dimissioni della giunta guidata da Talone. “Se chi governa – continua la nota –  si limita ciclicamente a confezionare un discorso per esprimere il no alla centrale biometano, per poi non fare l’interesse collettivo nelle sedi istituzionali, siamo di fronte a un atto grave, a una mancanza di rispetto nei confronti di chi da cinque anni lotta contro il progetto della Green Park. Per questo motivo chiediamo la revoca del parere positivo elaborato dall’ufficio urbanistica e le dimissioni della giunta guidata da Loris Talone. Contrastare un impianto insostenibile proposto da un’azienda fantasma significa contrapporre concretezza, capacità di analisi e di confronto. Ambiguità e doppi giochi non servono. La stessa chiarezza la chiediamo a tutte le forze in consiglio. Troppe le lentezze e le ambiguità. Ora non è più il momento. Ognuno deve fare la sua parte”.