I risarcimenti per i danni prodotti dal sisma che ha sconvolto il centro-Italia devono essere previsti anche per le seconde case. Lo chiede oggi il Codacons, che scende in campo a favore dei proprietari di immobili danneggiati dal terremoto del 24 agosto scorso, minacciando azioni legali in caso di discriminazioni.
“Il Governo deve prevedere indennizzi anche per i danni legati alle seconde case, perché il principio alla base dell’elargizione di fondi pubblici è uguale per tutti – spiega il presidente Carlo Rienzi –.
Ad essere diversificato, semmai, può essere l’importo dei risarcimenti, prevedendo somme più elevate alle prime case, ma non è assolutamente possibile escludere dal decreto sui risarcimenti le abitazioni secondarie, perché ciò sarebbe incostituzionale e darebbe vita ad una pioggia di ricorsi in tribunale”.
In tal senso il Codacons avvisa che, nel caso in cui il Governo dovesse escludere le seconde case dal decreto che stabilirà i risarcimenti post-sisma, l’associazione promuoverà un ricorso collettivo per conto dei proprietari di immobili ubicati nei comuni colpiti dal terremoto, ingiustamente danneggiati da una decisione che sarebbe discriminatoria ed incostituzionale.