È uno dei temi più dibattuti e ricercati in rete da 1 anno a questa parte e non potrebbe essere altrimenti: la diffusione della pandemia e la susseguente messa in atto di norme anti Covid da parte del governo (o sarebbe meglio dire, dei governi succedutisi) per tentare di arginarne la diffusione.
Purtroppo non tutti si sino allineati a queste imposizioni con il risultato che, sempre più, si assiste alla proliferazione di casi di violazione del rispetto delle norme anti Covid. Tanti episodi anche nella Capitale che riempiono le pagine della cronaca di Roma e che si sono registrati anche nelle ultime ore.
Le feste illegali
Un fenomeno molto diffuso nella Capitale sembra essere quello dei festini illegali: quindi party in una qualche casa andando contro ogni regola in materia di divieti di assembramento. Il 28 febbraio i carabinieri avevano scoperto tante feste di questo tipo nel centro di Roma, tra Trastevere e quartieri limitrofi: 35 persone erano state multate.
Stessa sorte che è toccata ad altri 15 giovani presso una struttura ricettiva (B&B) sempre nel
centro di Roma. Si erano dati appuntamento alla mezzanotte per celebrare un compleanno. Ma non solo case private, visto che nei giorni precedenti i carabinieri della Capitale avevano dovuto multare diversi locali della movida romana sempre per mancanza del rispetto delle norme anti Covid.
I troppi assembramenti non autorizzati
Diversi casi che si registrano con cadenza quotidiana e che vanno a completare un quadro già abbastanza complesso e non propriamente in linea con le disposizioni vigenti: Roma, insieme a Milano, sta registrando il record, nelle ultime settimane, per assembramenti non autorizzati, con riferimento soprattutto a giovani e giovanissimi che si danno appuntamento in strada.
Una criticità evidente per la diffusione del virus, visti i numeri che proseguono su una deriva non certamente positiva; ma anche per il tanto lavoro che grava sulle forze dell’ordine, costrette ad eseguire anche 5 mila accertamenti in un solo fine settimana tra locali e case private, per accertarsi del rispetto delle norme anti Covid decise a livello nazionale ed il cui obiettivo è soltanto quello di limitare la diffusione della pandemia.