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Focolaio Covid-19, l’ISPRA smentisce alcuni aspetti riportati da USB

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sud africa variante covid 19

In precedenza avevamo pubblicato un comunicato del Sindacato USB, in merito a un focolaio Covid all’ISPRA (clicca qui per leggerlo). A distanza di poco tempo arriva la smentita di ISPRA in merito a quanto riportato dal Sindacato. Di seguito, la nota di smentita su quanto riportato nel precedente articolo:

La smentita dell’ISPRA

  • le sanificazioni sono condotte in maniera frequente e meticolosa, e sono giunte addirittura fino alla contrattualizzazione di personale addetto alla sanificazione dei tavoli della mensa dopo ogni singolo utilizzo;
  • L’ISPRA viene accusata di non fornire informazione quando ad oggi sono stati effettuati 19 comunicati sindacali solo per tenere informato il personale sull’andamento della seconda ondata della Pandemia, arrivando anche a fare due comunicati nello stesso giorno nel momento stesso in cui si era avuto certezza di un aggravamento rispetto a quanto comunicato poche ore prima, per dovere di informazione e rispetto nei confronti del personale.
  • I casi di infezione riscontrati successivamente alla sanificazione non hanno alcuna connessione con i contagi verificatisi nelle due settimane precedenti: per tutti e due gli ultimi casi si è potuto, infatti, risalire ad un’origine verosimilmente singolare e familiare.
  • Ogni singolo contagio è oggetto di attenta analisi finalizzata al tracciamento effettuata sette giorni su sette h24.
  • L’ISPRA non fa rientrare i casi al lavoro prima dei 10 giorni di isolamento ed ha sempre richiesto tassativamente a tutti (casi e sospetti contatti) di informare tempestivamente il proprio medico di medicina generale e di seguire le indicazioni impartite da quest’ultimo che prevedranno, in caso di contagio accertato o di contatto stretto, l’isolamento fiduciario o la quarantena con i tempi e le modalità per il rientro in comunità stabilite nella Circolare Ministeriale del 12 ottobre 2020 n. 32850.
  • L’ISPRA ha stipulato una convenzione con una struttura sanitaria per l’effettuazione di tamponi diagnostici rapidi per i dipendenti a titolo gratuito. La convenzione era stata peraltro sollecitata dalle organizzazioni rappresentative dei lavoratori e salutata con favore unanime dalle stesse..
  • Quanto all’infortunio sul lavoro/malattia COVID-19, non vige per i lavoratori dell’ISPRA la presunzione di origine professionale che riguarda innanzitutto gli operatori sanitari esposti ad elevato rischio di contagio, aggravato fino a diventare specifico.
  • Per i casi di COVID-19 tra i dipendenti ISPRA non può, quindi, assumersi presuntivamente l’origine professionale del contagio e anche se vi fosse il sospetto di trasmissione del contagio in ambiente di lavoro, sarà comunque necessario l’accertamento medico-legale che seguirà l’ordinaria procedura privilegiando gli elementi epidemiologico, clinico, anamnestico e circostanziale (Circolari INAIL n. 13 del 3 aprile 2020 e n. 22 del 20 maggio 2020). Fermo restando che proprio per l’insieme delle iniziative e misure poste in essere da ISPRA, secondo le indicazioni pubblicate dall’INAIL, non è assolutamente evincibile alcuna responsabilità del datore di lavoro.
  • mercoledì 10 marzo è stato convocato il tavolo informativo sulla prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro per l’aggiornamento periodico sulle misure di prevenzione alla pandemia.

Le iniziative di prevenzione poste in essere vanno ben oltre la piena conformità alla normativa di riferimento per frenare al massimo la diffusione della pandemia, in un momento in cui, peraltro, è sempre più sottolineata la centralità dell’ISPRA nelle politiche del Paese.