“Questa mattina, nel pieno rispetto delle misure anticontagio, siamo stati in presidio di fronte alla Direzione generale di Atac, in via Prenestina, per ribadire che non è accettabile il comportamento che l’azienda sta tenendo nei confronti dei lavoratori in appalto che si occupano di sanificazione e pulizie.
Dopo una mobilitazione, siamo riusciti, nei giorni scorsi, a ottenere garanzie per 15 lavoratori a rischio del deposito di Tor Sapienza, ma restano fortissime criticità per 43 dipendenti dei depositi di Porta Maggiore e Prenestina, che subiranno il 40% del taglio dell’orario di lavoro – 1900 ore – e di conseguenza vedranno ridotto drasticamente il loro stipendio; una situazione inaccettabile e peraltro paradossale, dato che in piena pandemia la sanificazione dei mezzi è più che mai importante.
La responsabilità solidale che è in carico ad Atac, in qualità di committente, e quella sociale, che una società partecipata dovrebbe avere a maggior ragione per l’utilizzo si risorse pubbliche, sono un piccolo particolare ignorato completamente dall’azienda. Vogliamo chiarezza: perché è stata aggiudicata una gara per le pulizie ad un prezzo superiore alla precedente con un’offerta tecnica che prevede 1900 ore di lavoro in meno?
La necessità di garantire l’occupazione e la corretta sanificazione dei mezzi nel bel mezzo si una pandemia per Atac non sono una preoccupazione. Perché per la vigilanza nelle stazioni profonde si conferisce un servizio senza bando e si lasciano a casa 15 lavoratori? Queste le domande alle quali chiediamo che Atac risponda urgentemente.
E’ completamente miope disinvestire su pulizia e sanificazione, ed è al tempo stesso inaccettabile che il prezzo della situazione sia scaricato sulle spalle dei lavoratori che fino ad oggi sono stati in prima linea, e che in una situazione socioeconomica già critica, adesso dovranno vivere con poco più di metà del loro stipendio”.
E’ quanto si legge in una nota di Filcams-CGIL Roma Lazio, Fisascat-CISL di Roma Capitale e Rieti e Uil Trasporti di Roma e Lazio.