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Anagni, la onlus Tiziano Ciotti invita i politici ciociari a sostenere la battaglia per i defibrillatori

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Il decreto del Governo, firmato il 19 luglio dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, ha prorogato al 30 novembre 2016 la data di entrata in vigore dell’obbligo di dotarsi di defibrillatori semiautomatici per tutte le società sportive dilettantistiche, già previsto dal decreto Balduzzi del 20 luglio 2013.

Il motivo, secondo quanto spiegato nel decreto, è che non sono state ancora completate, su tutto il territorio nazionale, le attività di formazione degli operatori del settore sportivo dilettantistico circa il corretto utilizzo dei defibrillatori semiautomatici.

Un rinvio che diventa sempre più consuetudine: la Onlus anagnina ASD Tiziano Ciotti, non solo attiva in ambito agonistico, ma anche nel sociale, sta portando avanti dalla sua costituzione una battaglia di sensibilizzazione, affinché ogni struttura sportiva si doti obbligatoriamente dell’importante strumento salvavita

“Il decreto Balduzzi  – afferma il dottor Massimo Ciotti fondatore dell’associazione – prevedeva un tempo di 6 mesi, dall’entrata in vigore dello stesso, per l’attuazione da parte delle società professionistiche e di 30 mesi per quelle dilettantistiche. E’ inspiegabile davvero come si faccia a rimandare ancora una misura che può garantire un minimo di prevenzione e che, peraltro, dovrebbe essere di iniziativa volontaria da parte di tutte le società. Prorogare la sicurezza sulla vita umana è un atto immorale e di dubbia legittimità, tanto più se questa arriva da parte dello Stato”.

Dott. Ciotti, come spiega che ad oggi in Italia è obbligatorio in ogni struttura pubblica la presenza di un estintore pena chiusura, piuttosto che un defibrillatore salva vita?

Sono le grandi “contraddizioni” di questa società, in Italia ogni anno muoiono tra le 60 /70 mila persone per morte cardiaca improvvisa e tra queste purtroppo, oltre 1000 sono giovani di età compresa tra i 14 ed i 35 anni; proprio perchè la morte cardiaca improvvisa non è diagnosticabile e nella maggior parte dei casi è fatale la prima volta che si verifica l’intervento immediato con rianimazione cardio polmonare e defibrillatore potrebbe invece ridurre la mortalità del 30-40% ed è proprio per questo motivo che non comprendo la necessità di un ulteriore proroga al decreto. Tempo perso, colmato da morti che si potevano evitare, tutto ciò è incomprensibile”.

La Onlus anagnina, che ha in più occasioni donato e formato personale all’uso del defibrillatore, porta avanti una lodevole battaglia, legata all’intramontabile ricordo del giovanissimo Tiziano Ciotti, stella nascente del basket, per questo è sentito e concreto l’impegno perché un giorno tutte le strutture sportive e le società sportive siano  dotate di un defibrillatore.

Questo – continua Ciotti – per garantire la sicurezza dei giovani che scelgono di dedicare il tempo libero allo sport, mi auguro che il ministro Lorenzin non intervenga nuovamente con una nuova proroga perché non bisogna dimenticare che i casi di decessi nelle strutture sportive non sono cosa rara.

Chiediamo  ai nostri politici – conclude Ciottidi presentare un ordine del giorno per impedire un ulteriore proroga in vista del 30 novembre, perché si rispetti  l’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute dei cittadini, che non è sottoponibile a proroghe”.