Sarà l’anno delle ferie (per chi le farà) decisamente insolite e completamente diverse da tutte le altre alle nostre spalle. Niente più viaggi all’estero per il momento. Neanche lunghi spostamenti lungo tutto lo stivale. Sarà la villeggiatura del rispetto della distanza individuale per evitare il contagio.
Ma come saranno le prossime vacanze di questo 2020 così complicato? Si parla sempre più di turismo di prossimità. Di cosa si tratta? Da più parti arriva il consiglio di trascorrere la villeggiatura estiva in luoghi o zone il più possibile vicine al domicilio. Questo per evitare la diffusione del virus ma per consentire anche l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e, perché no, più sostenibili. Fra le mete facilmente raggiungibili con la macchina, con il treno, con la bicicletta oppure a piedi, ci sono i piccoli comuni. Si guarda a loro con particolare interesse in queste settimane e stanno guadagnando pian piano sempre più estimatori. Del resto, durante questo tragico periodo nel quale siamo stati costretti a rimanere a casa fra le mura domestiche, le piccole realtà della splendida campagna italiana sono state viste come una ottima occasione per riscoprire di uno stile di vita alternativo più lento, un vivere tranquillo e più a contatto con la natura distante dai frenetici ritmi della città, spesso caotica e snervante. La rivalutazione dei piccoli comuni come luogo ideale per trascorrere le vacanze estive potrebbe essere una opportunità per riscoprirne le splendide bellezze della paesaggio, la storia, le tradizioni anche quelle culinarie. Questo, perché no, potrebbe tradursi in una speranza di ripopolamento in un prossimo e non lontano futuro. Da una tragedia come quella che stiamo vivendo potrebbe svilupparsi un nuovo cammino, una nuova rinascita per la ripresa di queste piccole realtà, patrimonio da costudire della nostra storia e della nostra tradizione.