Verrà inaugurata oggi, alla Casa della Memoria e della Storia di Roma, la mostra foto-documentaria “I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista”, dedicata alle donne ricoverate in manicomio durante il periodo fascista.
L’esposizione, curata da Annacarla Valeriano, ricercatrice all’Università di Teramo, e dallo storico Costantino Di Sante, rimarrà aperta al pubblico fino al 18 novembre.
La mostra raccoglie immagini e documenti, schede mediche e lettere, prevalentemente provenienti dall’Ospedale psichiatrico Sant’Antonio Abate di Teramo, che fu chiuso definitivamente il 31 marzo del 1998, vent’anni dopo l’entrata in vigore della legge 180, nota come legge Basaglia.
“Fin da fanciulla si mostrava strana, da giovinetta poi ben presto si manifestò il suo carattere stravagante, girando continuamente per il paese senza badare alla sua famiglia e non curando punto i rimproveri dei parenti”.
Come spiegano gli ideatori, in una nota di presentazione:
“L’idea di realizzare una mostra sulle donne ricoverate in manicomio durante il periodo fascista nasce dalla volontà di restituire voce e umanità alle tante recluse che furono estromesse e marginalizzate dalla società dell’epoca. Durante il Ventennio si ampliarono i contorni che circoscrivevano i concetti di emarginazione e di devianza e i manicomi finirono con l’accentuare la loro dimensione di controllo e di repressione.
Sono figlie, madri, mogli, spose, amanti; sono donne vissute durante gli anni del regime fascista. Ogni viso racchiude una storia, ogni espressione diventa traccia di un percorso personale improvvisamente interrotto, ogni foto è stata scattata per catalogare i caratteri somatici di una nota discordante e renderli visibili a uno sguardo medico congelato su una concezione positivistica della malattia mentale.
Ai volti delle ricoverate sono affiancati diari, lettere, relazioni mediche. Materiali che raccontano la femminilità a partire dalla descrizione di corpi inceppati e che riletti oggi, con sguardo consapevole, possono contribuire a individuare l’insieme di pregiudizi che hanno alimentato storicamente la devianza femminile per isolarli dal nostro orizzonte culturale e non ripeterli sotto forme diverse.
La mostra è stata impaginata in modo da far riflettere sia sulla storia manicomiale del nostro Paese sia sulle diverse categorie di donne che furono colpite dalle misure restrittive. Divisa in sei sezioni, distinte da colori diversi, i temi e i percorsi che la compongono sono stati realizzati con una grafica che rende di facile lettura i contenuti e, allo stesso tempo, vuole emozionare il visitatore.
Il catalogo che accompagna la mostra foto-documentaria, oltre a riassumere le diverse sezioni che la compongono, è arricchito da alcuni contributi di studiosi ed esperti di psichiatria e da una bibliografia orientativa sul tema”.
Alla mostra, che sara’ inaugurata alle ore 17.00, parteciperanno Luca Bergamo, assessore alla crescita culturale di Roma Capitale; Renzo Carli, docente di Psicologia all’Universita’ La Sapienza di Roma; Vinzia Fiorino, docente di Storia contemporanea all’Universita’ di Pisa; Pompeo Martelli, responsabile del Polo museale Santo Spirito e Museo Laboratorio della mente di Roma; Micaela Procaccia, della direzione generale per gli archivi, progetto “Carte da legare”. Presiederà Paola Carucci, presidente dell’Irsifar.
CASA DELLA MEMORIA E DELLA STORIA
I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista
Ingresso Libero
14 settembre – 18 novembre 2016
Via San Francesco di Sales, 5 – Roma
Lun-ven ore 9.30-20.00
Tel. 060608 – 06.6876543