Nell’ambito di mirati controlli del territorio effettuati dalla Polizia di Stato per la prevenzione e repressione dei reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti, gli investigatori del VI Distretto Casilino, diretto da Michele Peloso, hanno notato degli strani movimenti intorno ad una sala slot di cui, esattamente un mese prima, avevano arrestato i gestori, padre e figlio, per spaccio.
Ecco i fatti
Dopo diversi appostamenti, i poliziotti in borghese hanno visto che la sala slot aveva la saracinesca alzata per metà: lì davanti, all’interno di un’utilitaria, c’era R.M.,66enne romano gestore dell’attività il quale, dopo essere stato avvicinato da un ragazzo, era entrato all’interno del locale con lui per uscirne poco dopo e tornare in auto mentre l’altro si allontanava.
Vista una scena analoga ripetersi nel giro di qualche minuto, gli agenti sono intervenuti bloccando l’uomo nella sua macchina ed entrando poi con lui nella sala scommesse: nella tasca del giubbotto che indossava c’erano 430 euro, una dose di cocaina ed un foglio manoscritto riportante cifre riconducibili all’attività di spaccio; inoltre, nascoste all’interno di una macchinetta cambia monete la cui chiave era in possesso del 66enne, sono state trovate altre 26 dosi di cocaina.
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Infine, dentro una scatola posta nel soggiorno della sua abitazione, gli investigatori hanno rinvenuto 1455 euro, un’agenda riportante la presunta contabilità dell’illecita attività e materiale per il confezionamento delle dosi: R.M. è stato nuovamente arrestato per detenzione, ai fini di spaccio, di sostanze stupefacenti, condannato a 4 anni e sanzionato con una multa di 60.000 euro.