La pandemia da Covid-19 non ha fermato la solidarietà e gli aiuti concreti per le persone più in difficoltà del territorio. La dimostrazione arriva da Colleferro, dove in occasione delle feste pasquali il bistrot “Il Duedipicche” ha preparato e donato 100 pacchi alimentari al Comune, che nei giorni scorsi ha provveduto a distribuire tra le varie realtà religiose e caritatevoli della città. I pacchi preparati dal team del Duedipicche sono stati infatti recapitati alle quattro Caritas di Colleferro, alla Comunità di Sant’Egidio, alla Chiesa Valdese, al Centro Islamico Culturale per la Pace e alla Croce Rossa, che a loro volta stanno distribuendo alle famiglie più fragili della cittadina.
Una pasqua diversa ma solidale
Il Covid 19 ha accentuato e messo in evidenza le disuguaglianze, colpendo tante famiglie, lavoratrici, lavoratori di tanti settori; aumentando le situazioni di precariato e di incertezza economica. Realtà commerciali del territorio, come il Duedipicche, hanno voluto partecipare concretamente alla Pasqua solidale, per consegnare un’occasione di serenità durante queste feste.
“Sarà una Pasqua diversa per tutti – commentato il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna – Il Covid ha profondamente colpito la nostra comunità ma grazie alla generosità di molti è possibile anche con un piccolo dono, dare un segnale di vicinanza. Nulla è scontato e nulla è dovuto. Vedere quindi tanta generosità che nel tempo si sta moltiplicando nei confronti della propria comunità ci rende particolarmente felici. Grazie a chi, in questo momento difficile per tutti ha voluto dare un sostegno”.
Donazioni e aiuti anche dalla Coldiretti e dai supermercati
Alla Caritas e ai centri religiosi sono arrivati anche i pacchi alimentari della Coldiretti, le colombe della società Vailog, i prodotti artigianali della bottega Codice Verde e le donazioni dei supermercati presenti a Colleferro: Tigre, Todis, Coop e Conad. Le colombe sono state consegnate anche ai cittadini in assistenza domiciliare e al Centro Diurno del Centro di salute mentale dell’ ASL Roma 5.