Il Consiglio regionale ha iniziato l’esame della proposta di legge 210, contenente disposizioni a sostegno dell’editoria nel Lazio e l’organizzazione delle attività di informazione e comunicazione istituzionali. I lavori sono stati aperti con la relazione di Giuseppe Emanuele Cangemi (Cuoritaliani), presidente della commissione speciale Vigilanza sul pluralismo dell’informazione e primo firmatario del provvedimento.
“Questa proposta di legge – ha esordito il consigliere Cangemi – è frutto di un lavoro condiviso, di audizioni e incontri con gli operatori del settore, durato molti mesi Abbiamo ascoltato docenti universitari, il presidente della commissione vigilanza Rai, Roberto Fico. A tutti è stata inviata la bozza di legge con le richieste di modifiche, è quindi il frutto di un lavoro partecipato. Questa legge pensa al processo di innovazione tecnologica rispetto ad un mondo che è cambiato, colma un vuoto in materia lungo 18 anni. La legge prevede sostegno all’editoria, alle agenzie di stampa, promozione di corsi diformazione. Sono previsti interventi a favore delle start-up, delle emittenti radiotelevisive, delle testate on line locali e del sistema integrato delle comunicazioni di pubblica utilità. Nella parte che riguarda il Corecom, abbiamo previsto i progetti che riguardano la promozione nelle scuole per l’uso corretto della rete. La legge è composta da 36 articoli, divisa in due parti distinte, una che riguarda il sistema di informazione e comunicazione, l’altra riguarda il Corecom. Sono pervenuti molti emendamenti, alcunida accogliere, altri da cestinare per palese ostruzionismo”.
“Daquattro governi del Lazio non si metteva mano in un settore in continuo cambiamento come l’informazione– ha precisato la consigliera Marta Bonafoni (SI), giornalista co – firmataria della legge – da qui anche l’esigenza e l’onore di vedere finalmente questa legge in Aula. Parliamo di libertà e pluralismo dell’informazione, abbiamo coinvolto operatoridi emittenti radio e Tv,di siti web abbiamo incontratodocenti specializzati per rinnovare la materia. Il testo – ha proseguito Bonafoni – colma un lavoro che andava aggiornato. Infatti, era il 1998 la data sull’ultima legge che si occupava della materia.Per un settore come questo diciotto anni sono ere geologiche.La crisi ha colpito il settore in modo particolare nel Lazio, che ha pochi editori puri. Abbiamo editori di altri settori, che arrivano dal mondo delle costruzioni e della sanità. Entrando in crisi quei settori, sono entrate in crisi le testate. A peggiorare la situazione dell’emittenza a livello nazionaleil passaggio al digitale. E’ stato il momento del calo della pubblicità. A catena abbiamo assistito al crollo delle emittenze televisive locali”.
La consigliera Bonafoni ha ricordato gli interventi previsti dalla nuova legge: interventi anche sugli impianti, aiuti all’autoimprenditorialità di settore, corsi di formazione e di aggiornamento.“Pensiamo ad una visione complessiva della società – ha proseguito Bonafoni – non discriminatoria. Penso al racconto delle nostre identità, alla necessità di raccontare la storia del nostro territorio, l’importanza delle radio e tv nelle emergenze, lo abbiamo visto con il terremoto ad Amatrice. Abbiamo audito giornalisti free lance che percepiscono cinque euro a pezzo, 1,58 euro per un pezzo sul web. Sono precipitati i destini individuali e familiari di un’intera comunità di giornalisti. Nel Lazio il 2016 ha la maglia nera per giornalisti e giornaliste sottoposti a tutela per le minacce.Noi pensiamo che investire sul tema e sul sostegno alle emittenti in crisi e sulla riqualificazione dei giornalisti sia un passo avanti per la democrazia”.
“C’è un tema che questa aula deve affrontare – ha concluso Bonafoni – ed è quello sui contratti dei giornalisti dipendenti del Consiglio e della Giunta. Ci siamo occupati della scuola, di promuovere l’uso corretto della rete, diffondere nelle scuole il giusto utilizzo, basta con i finanziamenti a pioggia, questa legge non ce l’ha mai fatta a arrivare in aula, oggi abbiamo l’occasione per colmare il vuoto legislativo”.
A fare da controcanto il consigliere Davide Barillari del M5S che punta il dito sul metodo di lavoro in terza commissione.“E’ una delle meno importanti – ha detto – Viene convocata raramente, produce poco e le assenze dei consiglieri sono la norma.La proposta di legge che abbiamo in aula è stata elaborata in una sottocommissione di cui nessuno conosce nulla e non come bozza di lavoro aperta alla costruzione, ma come testo già definitivo che tutta la commissione velocemente firma, tranne il Movimento 5 stella che non era stato coinvolto nelle trattative segrete per la riscrittura della vecchia legge. Tutti firmano. Il Movimento 5 stelle è costretto a proporre in poche ore un testo alternativo che contiene i principi che mancano totalmente nella proposta di legge blindata: riconoscimento dei diritti digitali, il testo Rodotà, il coefficiente per la verifica della qualità dell’informazione e strumenti di partecipazione democratica dei cittadini.La commissione vota compatta sul suo testo, solo formalmente si fa un esame abbinato”.
“Con i nostri 404 emendamenti – ha concluso Barillari – cercheremo di colmare tutte le lacune di questo testo”.
La discussione sulla pl 210 è proseguita con gli interventi dei consiglieri Daniele Mitolo (Pd), Massimiliano Valeriani (Pd), Antonello Aurigemma (Pdl-FI), DevidPorrello (M5s), Gino De Paolis (SI-Sel), Daniele Sabatini (Cuoritaliani). Il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Storace ha aggiornato i lavori a mercoledì prossimo, 21 settembre, alle ore 11, per l’esame dell’articolato. La seduta comincerà alle 10 con il question time.