Cinema

Recensione Blair Witch

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Recensione Blair Witch

Blair Witch è il terzo film della famosa saga omonima. Leggiamo la recensione per scoprire se è all’altezza della sua fama.

Tutto partì circa 17 anni fa. Tanto è passato dal famoso The Blair Witch Project. Il film horror all’epoca era considerato rivoluzionario grazie a una geniale campagna di marketing. Infatti, il film fu uno dei primi, se non il primo in assoluto, a utilizzare la tecnica del found footage. Questo non significa un grande avanzamento nella tecnica, ma senz’altro un tocco in più di realismo e immedesimazione. Questo modo di fare cinema è comunque considerato molto furbo e poco funzionale. Il film ricevette grandi incassi ma pochi consensi di critica e pubblico. Ebbe anche un seguito (comunque più dignitoso, anche per la scelta di abbandonare la suddetta tecnica, e con una pregevole colonna sonora). Adesso, il fenomeno Blair Witch è tornato di moda. Il film è a metà fra un sequel e un reboot e non è propedeutico alla visione di questa pellicola aver visto i precedenti film. Scopriamo la trama, senza fare spoiler.

LA TRAMA (no spoiler)
Circa venti anni fa, alcuni ragazzi organizzarono una spedizione nei boschi di Burkittsville, chiamata anticamente Blair, per verificare la leggenda locale della presenza di una strega ammazza bambini nel bosco per un progetto scolastico. La loro spedizione ebbe successo e trovarono la strega. A distanza di tempo, su YouTube viene postato un nuovo video riguardante la loro spedizione e James, fratello di una ragazza scomparsa nell’impresa, decide di andare nei boschi a investigare insieme agli amici Peter e Ashley.

LA RECENSIONE (no spoiler)

La trama sa di già visto e in fondo a parte l’innesco iniziale, il resto è uguale al primo. Un pregio di Blair Witch è quello di saper aumentare con efficacia la tensione, la frenesia e la claustrofobia: in pratica, tutto ciò che è positivo della tecnica del found footage, qui ripresa. Il cast è composto da attori giovani che comunque sono anche bravi. Il film non rimarrà certo nella storia delle pellicola horror, ma sa bene come coinvolgere lo spettatore e soprattutto, ancora una volta, la campagna promozionale ha colpito nel segno. Buoni anche i cosiddetti Jumpscare. Se poi dobbiamo guardare i lati negativi, sono ovviamente quelli riguardanti tutte le telecamere e le riprese in prima persona del film. Se ne sentiva il bisogno di questo film? Probabilmente no. Di certo, le nuove tecnologie hanno conferito quell’aggiornamento che si poteva dotare al film, ma a parte questo non c’è null’altro di originale. Sembra fatto apposta per chi all’epoca era troppo piccolo per visionare il primo film. Di seguito, il trailer.