LAZIO, AMBIENTE: VIA LIBERA A 5 MONUMENTI NATURALI
Unificate due pl sulla nuova mobilità
Via libera all’unanimità dalla Commissione Ambiente, lavori pubblici, mobilità, politiche della casa e urbanistica del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Enrico Panunzi, all’istituzione di altri cinque monumenti naturali nel territorio della Regione Lazio: due in provincia di Roma, altrettanti in quella di Latina e uno in provincia di Viterbo.
I nuovi monumenti sono: i “Laghetti in Località Sembrera” nel comune di Monterotondo e la “Scogliera cretacica fossile” nel comune di Rocca di Cave (Roma), l’”Area sorgiva del Monticchio” nel comune di Sermoneta e le “Superfici calcaree con impronte di dinosauri presso il sito denominato ex Cava Petrianni” nel comune di Sezze (Latina), la “Balza di Seppie” nel comune di Lubriano (Viterbo).
“Si tratta di un percorso intelligente e virtuoso con cui valorizzare le ricchezze naturali che il nostro territorio ci offre”, ha detto l’assessore regionale all’Ambiente Mauro Buschini. “L’istituzione di un monumento naturale – ha proseguito – non rappresenta solo un modo per dare la giusta visibilità alle bellezze naturali ma diventa anche uno strumento prezioso per attrarre investimenti e risorse su questi luoghi al fine di conservarli, valorizzarli, proteggerli e al contempo renderli ancora più fruibili e in tal modo attrarre turismo e opportunità di sviluppo molto spesso a favore dell’intera area in cui il monumento naturale ricade”.
I monumenti naturali vengono individuati all’interno di specifiche zone di particolare interesse ambientale, indicate dalla legge regionale n. 29 del 1997 “Norme in materia di aree naturali protette regionali” che costituisce la legge quadro in materia di conservazione del patrimonio naturale della Regione Lazio.
Ad oggi il Lazio è interessato da 79 Aree Naturali Protette, per un totale di superficie coperta pari a circa 250 mila ettari che corrispondono a più del 12% del territorio regionale. Tra queste aree sono inclusi, oltre a tre parchi nazionali, 16 parchi regionali, 4 riserve naturali statali, 30 riserve naturali regionali, 2 aree marine protette e ben 24 monumenti naturali fino ad oggi riconosciuti ed istituiti dalla Regione ai quali si andranno presto ad aggiungere i nuovi cinque monumenti approvati oggi.
I relativi schemi di delibera tornano ora in Giunta per l’approvazione definitiva.
La Commissione ha inoltre approvato all’unanimità l’unificazione delle proposte di legge n. 190 di iniziativa dei consiglieri Avenali, Lupi, De Paolis, Mitolo e Valentini, e n. 192 di iniziativa dei consiglieri Porrello, Perilli, Blasi, Barillari, Corrado, Denicolò, Pernarella, riunendole sotto il titolo “Disposizioni per favorire la mobilità nuova”.
“Questa proposta di legge introduce elementi innovativi sulla nuova mobilità”, ha detto il vice presidente della commissione Enrico Forte che ha coordinato i lavori di una sottocommissione incaricata di redigere il nuovo testo. “La disponibilità dei consiglieri è stata piena e totale – ha aggiunto – e spero ora che testo arrivi rapidamente in Aula”.
Il termine per gli emendamenti è stato così fissato alle ore 12 del 13 ottobre e quello per i subemendamenti alle ore 16 del 14.
La Commissione ha poi votato all’unanimità anche una risoluzione, su proposta del presidente Panunzi e con il contributo delle consigliere pentastellate Blasi e Denicolò, che impegna la Giunta regionale a prendere tutte le iniziative presso i ministeri competenti affinché vengano sospese tutte le procedure per le autorizzazioni delle concessioni per la ricerca e la coltivazione delle risorse geotermiche a media e alta entalpia fino alla predisposizione della carta idrogeotermica prevista dalla recente legge regionale n. 3/2016 che identifichi le aree potenzialmente sfruttabili.
“Con questa risoluzione – ha spiegato Panunzi – si intende proporre una moratoria per sospendere il processo decisionale relativo alla realizzazione di due impianti pilota geotermici nella Piana di Alfina, a cavallo delle province di Terni e Viterbo, uno nel territorio di Castel Giorgio (Terni) e uno in quello di Acquapendente (Viterbo), in attesa della carta idrogeotermica. Credo che quel territorio non sia affatto vocato per impianti del genere e che debba essere applicato il principio di precauzione, affinché non vengano adottate decisioni che possano essere fonte di danno o pregiudizio alla popolazione residente o al territorio”.
Infine, è stato dato parere favorevole alla Variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore Territoriale del Consorzio per lo Sviluppo Industriale della Provincia di Rieti nell’agglomerato di Borgorose, in assenza di vincoli paesaggistici.