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Anagni, le associazioni locali commentano il consiglio comunale sul tema del biodigestore

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Anagni, malato e con problemi economici: Ater e il Comune in sinergia per assegnargli un alloggio

Il 24 giugno si è tenuto l’ultimo consiglio comunale ad Anagni. Inutile dire che uno degli argomento più animati riguardasse la vicenda del biodigestore. A tal proposito, le associazioni locali si sono così espresse in merito alla questione:

Le parole delle associazioni di Anagni e dintorni sul biodigestore

Il  procedimento di autorizzazione da parte della  Regione Lazio al progetto di un impianto per il  trattamento  dei rifiuti organici ( Biodigestore )  da installare nel territorio di Anagni ha avuto inizio nel 2017 e giovedì  24 giugno 2021, a tre anni di distanza, si è svolto un Consiglio Comunale   “aperto “, richiesto dai consiglieri di  minoranza per discutere dell’ argomento.

Al Consiglio erano presenti i  Consiglieri di minoranza, alcuni della  maggioranza e  membri della     Giunta, i responsabili amministrativi e tecnici  della  società proponente, Energia Anagni,  il presidente della  SAF (Società Ambiente Frosinone)   i rappresentanti non soltanto di Anagni delle  Associazioni e dei Comitati ambientalisti, esponenti sindacali, la stampa.

Una presenza  molto significativa e forse non attesa, è stata quella  di molti cittadini, nonostante il giorno lavorativo e l’ ora  mattiniera, a riprova che la necessità  di essere informati  e di capire gli aspetti problematici  del complesso problema  è, fortunatamente, forte e avvertita da  molti cittadini che però l’ Amministrazione non ha ritenuto  di dover coinvolgere. Eppure la discussione  riguardava un impianto destinato a trattare 84.00 tonnellate circa annue di rifiuti organici in un contesto territoriale gravato da molti e seri  problemi di inquinamento ambientale, dalle  loro conseguenze sulla  salute e senza le necessarie  strutture sanitarie.

Nelle  tre Conferenze dei servizi che si sono svolte,  il Sindaco ha espresso e confermato la sua  posizione  a favore del Biodigestore, limitandosi  a rivendicare il suo impegno  risoluto nel  pretendere cautele  e garantire  controlli continui e severi quando l’ impianto sarà operativo.

E  questo  ha ribadito nei  suoi interventi  di sabato scorso, senza chiarire con quale struttura  tecnico scientifica l’ Amministrazione Comunale  pensa di garantire i necessari controlli che, peraltro, rientrano nella sfera di competenza di altri Enti e Autorità.

Negli interventi dei  consiglieri di opposizione, concordi nel sostenere il No all’ impianto con diverse argomentazioni, è stata  sottolineata la grave scelta dell’ Amministrazione di  aver ignorato il  dettato della  Delibera del Comune di Anagni n. 8 del 30.03.2017 “ Atto di indirizzo in materia  ambientale. Moratoria per gli impianti di trattamento rifiuti “ .

Moratoria che l’ allora Consiglio Comunale votò all’  unanimità. Ne  facevano parte l’ attuale Sindaco e alcuni  consiglieri dell’ attuale  maggioranza , allora schierati all’ opposizione.

Tale  delibera  è tuttora  vigente.

Sono seguiti gli interventi  della  Società proponente, ampi ed articolati, che non hanno apportato  quei  chiarimenti richiesti ripetutamente  in sede di Conferenza dei Servizi dalle Associazioni Ambientaliste, che li avevano documentati  scientificamente  e  tecnologicamente nelle  Osservazioni presentate alle   Conferenze e depositate agli Atti.

Nei loro interventi le Associazioni Anagni Viva e Comitato residenti, in rappresentanza  del Coordinamento  Ambientale hanno illustrato i loro dubbi e le loro perplessità e  confermato il loro No  all’ Impianto  per le ragioni seguenti:

1° la capacità di trattamento  dei rifiuti, 84.000 tonnellate  annue, è più del  doppio delle  necessità del territorio  provinciale che, dal Catasto Rifiuti  ISPRA del 2019, risulta  aver  prodotto  36.488 ton. di Rifiuti. A ciò si aggiunge  il problema  dei Trasporti e la Regione stessa parla di un TIR ogni 7  minuti per  ogni giornata  e uno ogni  4 il sabato (senza ancora considerare quelli in uscita). Da ultimo l’ emanazione di odori, non esattamente  profumati.

2°  la collocazione dell’ impianto in un territorio con livelli di inquinamento alti  ( Area SIN ) per la  presenza di molte industrie già esistenti e per le conseguenze impattanti sull’ ecosistema  e la salute umana, senza trascurare  le possibili ricadute sfavorevoli per lo sviluppo economico e occupazionale ( stupefacente in proposito l’ intervento del rappresentante sindacale)  oltre che per la penalizzazione delle  prospettive  turistiche, spesso invocate.

3°  da sottolineare come in tutta questa vicenda  manchi, come al solito, un parere della  ASL,  l’ unica  autorità a poter dare una valutazione sulla  compatibilità dell’ impatto  di tale  colossale impresa  sull’ ambiente e  la salute dei cittadini della  Valle del Sacco.

Perché la ASL non si pronuncia ? e perché nessuno  ne invoca un parere ? In primis le forze sindacali che dovrebbero avere a cuore la sorte della salute dei lavoratori?

Saremo destinati a diventare il Collettore di Rifiuti di altri territori ?  leggi  Roma !

Al momento sembra  proprio  così !

Se  queste sono le premesse, chi potrà garantire che le lavorazioni avvengano effettivamente secondo quanto assicurato dai tecnici della parte aziendale ?

Esisterà un organo di controllo a cui ci si potrà rivolgere e che potrà intervenire  rapidamente in caso di  emergenze?

Anagni  non  ha  più nemmeno il Pronto   Soccorso né il Punto di Primo Intervento!

Oppure, come al solito,  l’ attività di vigilanza sarà demandata alla  buona volontà del Popolo  inquinato ?

Il tragico passato dei disastri ambientali della  nostra Valle  ci insegna che senza chiarire questi elementi non si può approvare nessuna  nuova attività industriale.

Ad oggi , con la delibera regionale del 10.06.2021 l’ iter autorizzativo per la  concessione della  VIA – valutazione di impatto ambientale- si è concluso positivamente, ma non ancora definitivamente.

Il Coordinamento Ambientale rafforzerà l’ impegno per informare e attivare la collaborazione di quanti, cittadini e  associazioni  vorranno contribuire  ad approntare  gli strumenti, anche legali e necessariamente  costosi,  per opporsi ad un Mega Impianto di  Trattamento Rifiuti  in questo territorio che non può né accettare  né sostenere  questa scelta.

IL COORDINAMENTO  DI ANAGNI PER  L’ AMBIENTE

LE ASSOCIAZIONI:  ANAGNI  VIVA, RETUVASA,  COMITATO RESIDENTI  COLLEFERRO, RAGGIO VERDE,  ASSOCIAZIONE  DIRITTO ALLA  SALUTE,  COORDINAMENTO INTERPROVINCIALE AMBIENTE E SALUTE VALLE DEL SACCO E BASSA VALLE DEL LIRI (al quale hanno aderito 32 tra associazioni e comitati), ASSOCIAZIONE QUARTIERE CERERE.

Per informazioni:

mail: info@dirittoallasalute.com

per aggiornamenti: www.anagniviva.org, www.dirittoallasalute.com, www.retuvasa.org