Tempo di vendemmia. Tempo di previsioni e di auspici per le produzioni vitivinicole.
Secondo le più importanti associazioni di categoria, con l’inizio della vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera quasi 10 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che dà opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone.
La vendemmia 2016 coinvolgerà 650mila ettari di vigne, dei quali ben 480mila Docg, Doc e Igt e oltre 200mila aziende vitivinicole. La ricaduta occupazionale riguarda sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio.
Ad esempio, secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro. E’ semplice dunque capire le potenzialità e l’importanza di questo importante settore, per l’economia di un intero Paese.
Quest’anno si prevede una produzione pari al +5% rispetto a quella dell’anno precedente e la Regione Lazio si attesta tra le più favorite a godere di questo dato positivo. In particolare nei mesi di settembre e ottobre si sta procedendo e si procederà alla raccolta delle uve nere ed è questo il momento in cui potremo stimare la produzione e le qualità del Cesanese, tipico delle nostre zone, che negli anni sta conquistando sempre più un’interessante fetta di mercato.
«Gli esperti ci dicono che quest’anno è una stagione buona per il vino e il nostro auspicio è proprio quello che la produzione registri un trend positivo anche nella nostra zona – commenta l’assessore alle Politiche Agricole Eleonora Campoli -.
Grazie all’impegno e alla professionalità dei produttori locali: molte sono le aziende agricole che vinificano con etichette ormai di pregio esportando il proprio prodotto anche all’estero.
L’importanza della cultura del vino è ormai consolidata e con essa la promozione dei prodotti tipici locali, da abbinare a questi vini. L’idea è quella di creare occasioni di incontro e visite alle aziende agricole locali, che verranno poi raccontate alla collettività e alle scuole, in un percorso di crescita culturale e di conoscenza del territorio».
A Paliano, oltre ad aziende agricole ben radicate, esistono anche numerosi produttori locali amatoriali, che curano con amore e dedizione le loro vigne ed ogni anno vengono coinvolti nella manifestazione “Vino in Festa” per la selezione dei vini. «Il mio auspicio – continua l’assessore Campoli – è che anche quest’anno il concorso abbia un gran numero di partecipanti, sia tra le etichette sia tra i produttori amatoriali.
Perché prima della promozione viene l’amore per la vite, la cura della vigna e le tecniche di produzione, che danno come risultato l’ottimo Cesanese che siamo abituati a portare sulle nostre tavole. Buon lavoro a tutti».