Cronaca

Roma. Truffatori si fingevano intermediari della Santa Sede: smantellata organizzazione criminale (FOTO)

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Roma. Truffatori si fingevano intermediari della Santa Sede: smantellata organizzazione criminale (FOTO)

I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, in esito ad un’attività d’indagine, iniziata nel mese di luglio 2017 e durata circa 2 anni, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma, nelle prime ore del mattino, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di 5 persone di nazionalità italiana, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di molteplici reati di truffa, rapina e furto aggravato.

La truffa dei finti intermediari della Santa Sede

Le attività investigative sono scaturite a seguito delle denunce presentate da parte di due persone, alle quali erano stati sottratti rispettivamente € 20.000,00 e € 75.000,00 in contanti.

Le indagini svolte preliminarmente consentivano di individuare l’esistenza di un gruppo criminale che agiva con il seguente modus operandi:

  • si presentavano falsamente come intermediari della Santa Sede o di una inesistente finanziaria Lussemburghese Eurozone s.a., offrendo cospicui finanziamenti a condizioni particolarmente vantaggiose senza la richiesta di garanzie patrimoniali personali;
  • dopo numerosi incontri, che solitamente avvenivano, per carpire la buona fede delle parti lese, nei pressi della Santa Sede o all’interno di Istituti religiosi aperti al pubblico, a conclusione dell’accordo, richiedevano ed ottenevano dalle ignare vittime denaro contante per l’intermediazione e/o come saldo di una fidejussione emessa a garanzia del prestito, consegnando falsi contratti. Sparivano quindi nel nulla all’atto dell’incontro finale presso inconsapevoli Istituti di Credito, Chiese o Uffici muniti di uscita secondaria, dalla quale si allontanavano dopo essersi fatti consegnare la somma di denaro per il presunto deposito presso quell’edificio.

L’attività di indagine veniva approfondita, sia avvalendosi di mezzi tecnici di intercettazione telefonica e ambientale, sia con servizi di osservazione e pedinamento a carico dei soggetti individuati.

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Sono stati identificati compiutamente undici soggetti e stabilito il loro ruolo all’interno del sodalizio e individuate di volta in volta le vittime, evitando che il reato fosse portato ad ulteriore conseguenza, consentendo altresì di:

  • recuperare la somma di 30.000,00 euro in contanti, provento dell’attività delinquenziale, restituendola ai legittimi proprietari;
  • trarre in arresto 5 persone;

–          deferire in stato di libertà 1 persona, nella flagranza del reato di truffa.

Tra i vari episodi rilevanti, quello che delinea  maggiormente il rodato modus operandi del sodalizio criminale e la scaltrezza acquisita dai vari soggetti, è quello avvenuto in data 20 Aprile 2018, in Piazza Esedra, all’interno della Basilica S. Maria degli Angeli e dei Martiri, dove, dopo diversi appuntamenti, i rei si facevano consegnare la somma di euro 15.000,00 in contanti, corrispondente al pagamento di una fidejussione per un prestito di euro 500.000,00 che sarebbe stato elargito dalla sedicente Eurozone S.a. (società che fittiziamente asserivano essere riconducibile al Vaticano), facendo poi attendere, con una scusa, le vittime all’interno della basilica e tentando di dileguarsi uscendo dall’uscita posteriore, dove però venivano fermati dai militari della Stazione di Roma San Lorenzo in Lucina, che avevano assistito alla scena camuffati da sacerdoti.

Al termine dell’attività di indagine, i soggetti venivano ritenuti responsabili di venti truffe consumate o tentate, con un danno totale pari a 1.630.000,00 euro (di cui 160.000,00 venivano suddivisi tra i vari sodali), di una rapina consumata per un importo di 3000,00 euro e di un furto con strappo per un importo di 75.000,00 euro.

I cinque soggetti, rintracciati a Roma e Provincia, sono stati sottoposti alle misure cautelari, uno agli arresti domiciliari e quattro all’obbligo di presentazione in caserma, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.