Decreto di perquisizione locale e personale a carico di cantine vinicole “fantasma”, abitazioni e non solo.
I fatti
I Carabinieri del N.A.S. di Roma e ispettori dell’ Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi – ICQRF di Roma, collaborati da militari dell’Arma Territoriale, nell’ambito di una attività di indagine sulla produzione e commercializzazione di vini DOP/IGP sofisticati, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli – Sostituto Procuratore Dottor Giuseppe Mimmo – hanno dato corso a un decreto di perquisizione locale e personale a carico di cantine vinicole “fantasma”, abitazioni e pertinenze in uso alle 5 persone indagate, alla ricerca di partite di vino sofisticato e/o attrezzature e mezzi idonei alla sofisticazione quali zuccheri esogeni, acidi ed aromi con il sequestro di uno stabilimento vinicolo non censito.
L’indagine
L’indagine scaturisce dai risultati di analisi chimiche su campioni di vini DOP/IGP, detenuti all’interno di uno stabilimento enologico in provincia di Roma, da parte del laboratorio ICQRF di Perugia, che hanno evidenziato la presenza di acqua e zuccheri non naturali dell’uva.
Le investigazioni permettevano di accertare come per la truffaldina attività i soggetti indagati si avvalevano di compiacenti forniture di vino “comune” da tavola da altre cantine che cedevano tali prodotti anche “in nero”.
I quantitativi di vini e prodotti rinvenuti durante le operazioni di perquisizione, facevano emergere una incongruità tra i quantitativi di vini acquistati e quelli detenuti e rivenduti nonché una illecita utilizzazione di denominazioni di origine DOP/IGP laziali e di altre regioni italiane.
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Complessivamente sono stati sequestrati oltre 30.000 litri di prodotto vinoso, circa 60 litri di vari aromi sintetici, caramello e altre sostanze utili alla successiva sofisticazione di almeno 1.000 litri, attrezzature varie e vasi vinari utilizzati per la sofisticazione dei vini.
Il tutto per un valore superiore ai 200.000 euro. I titolari delle attività illecite sono stati deferiti alla predetta Procura della Repubblica poiché ritenuti responsabili di aver prodotto e posto in commercio vini sofisticati e con false denominazioni di origine.