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Associazione Penelope Lazio: un aiuto per le famiglie che vivono la scomparsa

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L’Associazione Penelope Lazio è costituita da volontari e promuove a livello territoriale occasioni di incontro per le famiglie che hanno vissuto l’esperienza della scomparsa di un proprio congiunto e del quale non si hanno più notizie, sostiene inoltre iniziative di sensibilizzazione affinché le persone scomparse non siano dimenticate.

Penelope Lazio, un’organizzazione che serve a non dimenticare

L’Associazione Penelope è stata costituita nel 2002 per volontà di Gildo Claps, fratello di Elisa,
scomparsa da Potenza nel 1993 e di cui sono stati ritrovati i resti a distanza di 17 anni nella
Chiesa della SS Trinità.

Il fenomeno della scomparsa, in Italia, è enorme. In media spariscono ben 37 persone al giorno, un dato che deve invitarci a riflettere. Dal 1 gennaio 1974 al 31 dicembre 2020 sono state denunciate 258.552 scomparse e proprio per questo c’è Penelope Lazio.

Penelope Lazio, organizzazione di volontariato, è l’associazione delle Famiglie e degli Amici delle Persone scomparse. È una organizzazione no profit fortemente impegnata sul territorio per offrire assistenza in varie situazioni di emergenza e bisogno.

In particolare:

  • promuove occasioni di incontro per le famiglie che hanno vissuto l’esperienza della scomparsa di un proprio congiunto del quale non si hanno più notizie;
  • promuove percorsi di informazione e formazione sulle problematica della scomparsa delle persone, volontaria o non volontaria, e delle conseguenze giuridiche e psicologiche delle famiglie, anche attraverso il supporto di esperti, pubblicazioni e convegni;
  • sostiene iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica affinché le persone scomparse non vengano dimenticate;
  • si propone come interlocutore degli organi competenti in ausilio e sostegno alle famiglie dal momento in cui si verifica la scomparsa.

L’impegno di Penelope, inoltre, è anche quello di far istituire una banca dati dove vengano messe a disposizione delle autorità giudiziarie i profili DNA del congiunto più prossimo allo scomparso/a, per far
si che, al ritrovamento di un cadavere ignoto, si possa eseguire immediato “match”, tra il corpo ed il congiunto che ne ha denunciato la scomparsa.