Il processo Feudo, che vede tra gli imputati il Sindaco di Artena Felicetto Angelini, gli assessori Domenico Pecorari e Carlo Scaccia, riprenderà a novembre. Così è stato deciso durante l’ultima udienza dibattimentale celebrata martedì 13 giugno al tribunale di Velletri.
Respinta richiesta di escludere le intercettazioni
Poco prima di decidere lo spostamento a novembre, il tribunale ha rigettato la richiesta della difesa di escludere le intercettazioni in sede dibattimentale. Dunque, con la ripresa delle udienze in autunno, oltre ad ascoltare i vari testimoni, le conversazioni registrate in questi anni nella sede comunale di Artena saranno oggetto di approfondimento per discutere le ipotesi di reato per concussione e gli illeciti avvenuti in Comune durante l’amministrazione Angelini.
Al centro di Feudo restano i casi del bilancio di previsione per il triennio 2018-2020 e del rendiconto di gestione del 2017, con le pressioni esercitate su Federica Gatta, all’epoca responsabile finanziaria, per convincerla a redigere un bilancio fittizio e a non parlare delle criticità finanziarie del Comune. Assunta dopo aver vinto un concorso pubblico, Federica Gatta entra in servizio ad Artena a ottobre del 2017 per essere licenziata a giugno del 2018, allontanata secondo quanto emerso dalle indagini per non aver voluto firmare un bilancio incapace di rispecchiare la vera situazione economica del Comune di Artena.
Insieme a questo episodio, i giudici del tribunale di Velletri saranno chiamati a esaminare altre vicende riguardanti la gestione del Comune di Artena, come quella dei lavori al Palazzetto dello Sport, struttura abbandonata da anni in zona Torretta, dove secondo la magistratura resta in piedi il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Da una parte la pubblicazione di una determina del 2018 per giudicare la proposta migliore capace di restituire alla collettività il palazzetto, dall’altra il patron della Vis Artena Sergio Di Cori, imprenditore già individuato e agevolato da Angelini e Pecorari.
Per Angelini resta il divieto di dimora ad Artena
Con lo slittamento a novembre delle udienze si confermano le varie misure per gli esponenti politici coinvolti nella vicenda Feudo: l’assessore ai lavori pubblici Domenico Pecorari resta ai domiciliari, mentre il Sindaco Felicetto Angelini rimarrà lontano dalla vita politica artenese. Per il primo cittadino, infatti, viene confermato il divieto di dimora ad Artena e l’impossibilità di entrare in paese. A rimanere sia tra i banchi della maggioranza sia tra gli imputati c’è invece Carlo Scaccia, attualmente assessore all’ambiente con delega ai rifiuti.
Silvia Carocci: Non si può stare senza sindaco tutto questo tempo
Sul rinvio al processo, e sul quel che resta della maggioranza eletta con la lista Artena Rinasce, la consigliera di opposizione Silvia Carocci a Casilina News parla di ” un assurdo stallo amministrativo”. Per la consigliera e per tutto il suo gruppo “a pagare le conseguenze di questa situazione saranno Artena e gli artenesi. A noi pare un’assurdità tenere una città senza il suo Sindaco per tutto questo tempo. Per questo, faccio appello al senso di responsabilità di tutti gli eletti in consiglio comunale: il bene dell’intera comunità viene prima delle vicende processuali dei singoli. Dobbiamo dare ad Artena l’opportunità di rimettersi in piedi e lavorare per una ripresa sociale, economica e culturale”.