Il noto accademico era stato eletto a settembre dello scorso anno alla guida del nuovo organismo comunale. Molto vicino al compianto vicesindaco Vergati, a giugno aveva firmato il primo manifesto di eventi, realizzato con successo nei Giardini di Patmos
E’ morto improvvisamente, nel corso della notte passata, all’età di 82 anni, il professor Carlo Mongardini, dallo scorso mese di settembre presidente della Consulta per la Cultura di Grottaferrata.
Sociologo e scrittore, classe 1938, professore emerito di Scienze Politiche presso l’Università La Sapienza di Roma, tra le numerose esperienze da segnalare nel suo ricco e prestigioso curriculum, vi è la lunga presidenza del Premio europeo Amalfi per la sociologia e le scienze sociali che annovera tra i vincitori nomi quali: Norbert Elias nella prima edizione e Zygmunt Bauman.
La notizia della scomparsa è stata resa nota dalla famiglia nella tarda mattinata di oggi
Commozione e cordoglio hanno pervaso immediatamente l’Amministrazione comunale e il popolato mondo delle associazioni culturali di Grottaferrata da lui coordinate sotto l’egida della Consulta.
Il nome del professor Mongardini per la presidenza del nuovo organismo comunale aveva infatti ottenuto favori unanimi grazie al comune sostegno dell’allora vicesindaco Luciano Vergati e della presidente del Centro Socio Culturale, Nicoletta Vinciguerra.
L’assessore alle Politiche Culturali, Marco Bosso, ricordando Mongardini, ne ha voluto lodare “la profondità e l’acutezza d’analisi oltre alla passione per il confronto, anche con i giovani del nostro territorio, mostrato in questi purtroppo pochi mesi che lo hanno visto alla guida della Consulta per la Cultura nel corso dei quali pure, certamente grazie al suo anelito, il nuovo organismo comunale è riuscito orgogliosamente a proporre e dar vita al cartellone inaugurale degli eventi estivi: un simposio di raffinatezza e discipline artistiche saggiamente distillato che ha colorato ulteriormente i Giardini di Patmos nel passaggio tra la primavera e l’estate”.
Il sindaco Luciano Andreotti onorando il ricordo del prof Mongardini ne ha voluto sottolineare “la presenza discreta ma viva che lo ha portato ad essere tra noi fino alle ultime ore della sua vita, nella serata di ieri che lo ha visto presente a Villa Grazioli, spettatore del concerto in programma”.
“Questo fulmineo evento luttuoso ci rattrista poi, se possibile, anche un po’ di più – ha aggiunto Andreotti – perché nella saggia pacatezza e nell’agire riflessivo e mai scontato del professor Mongardini, come pure nei suoi geniali lampi di pensiero, pari alla fama di illuminato accademico che lo precedeva, rivedevamo un po’ anche il nostro caro e indimenticato amico e vicesindaco Luciano Vergati che aveva auspicato profondamente l’elezione, poi realizzatasi, del professor Mongardini alla guida della Consulta. Purtroppo – conclude il sindaco – l’addio al professor Mongardini è un altro libro che si chiude in quest’anno particolarmente doloroso per noi. L’unica grazia, figlia proprio del sapere e della forza della divulgazione, sono e resteranno le pagine e le lezioni che il professore ci ha lasciato.
Scritti che hanno superato di gran lunga la sua pur vasta platea di studenti, arrivando nitidamente a noi e conquistandoci con la forza e la capacità d’analisi non scontata di cui Mongardini era capace, osservando una società in continuo mutamento che, pure, non ha mai colto impreparato il caro professore cui oggi la sorte ci costringe a dire addio. Ma lo facciamo – ha concluso Andreotti – con la commossa ammirazione e la sincera gratitudine che si deve ai grandi uomini quale Mongardini è stato”.