Cronaca

Cinecittà, Roma. Daspo per il 26enne che salì sul tetto di una volante per festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei

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Roma. Daspo per il 26enne che salì su una volante per festeggiare la vittoria dell'Italia agli Europei

Il 6 luglio scorso, in occasione della semifinale del Campionato Europeo di calcio tra Spagna e Italia, disputatosi presso lo stadio di Wembley di Londra, C.C., 26enne romano, era stato ripreso in un video durante i festeggiamenti post partita in piazza Cinecittà, a Roma, mentre saltava sopra il cofano e sul tetto di una volante della Polizia di Stato con il sistema di segnalazione luminoso acceso, mentre l’equipaggio stava effettuando servizio di viabilità.

Il video poi, era stato postato su vari social con il logo “Gregna Mafia”.

Daspo del Questore per il 26enne

Nella circostanza, il giovane era stato compiutamente identificato dagli agenti della Digos e della Squadra Mobile capitolina che lo avevano denunciato per vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle Forze Armate. Durante la perquisizione a casa del giovane, gli investigatori avevano rinvenuto e sequestrato sostanze stupefacenti in quantità tale da procedere al suo arresto.

A seguito di ciò, considerato che il comportamento del 26enne è da ritenersi pregiudizievole per la sicurezza pubblica in occasione di manifestazioni sportive, il Questore di Roma, sulla base di un’accurata istruttoria da parte della Divisione Anticrimine, ha adottato nei confronti dello stesso il provvedimento del DASPO, notificato ieri dagli agenti del commissariato Romanina.

Per il 26enne, è vietato l’accesso per tre anni, all’interno degli stadi e di tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale ove si disputano incontri di calcio a qualsiasi livello, agonistico od amichevole, calendarizzati e pubblicizzati.

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Il divieto inoltre, è stato esteso anche agli incontri di calcio disputati all’estero dalle squadre italiane e dalla Nazionale di Calcio.

L’inosservanza di tale provvedimento comporterà la reclusione da uno a tre anni e la multa da 10 mila a 40 mila euro, con arresto nei casi di flagranza.