Proseguono le indagini della Polizia Postale e di Stato nell’ambito dell’operazione “Fake pass”, contro le vendite illecite di false certificazioni verdi tramite dei canali Telegram.
Il mercato dei falsi Green Pass
Al momento, sono state denunciate 4 persone, tra cui anche due minorenni: i soggetti, su alcuni canali Telegram, vendevano dei Green Pass falsi, per un costo che andava dai 150 ai 500 euro. Il pagamento veniva effettuato tramite porzioni di bitcoin, la criptovaluta più conosciuta, o attraverso buoni acquisto per lo shopping online. Sono stati sequestrati circa una trentina di canali Telegram.
Gli acquirenti speravano così di poter aggirare la normativa attualmente in vigore e di potersi muovere liberamente, protetti dall’anonimato garantito dai venditori.
Una pratica illegale ma anche del tutto inutile: i Green Pass falsi, infatti, non sarebbero comunque stati riconosciuti dall’App ufficiale “VerificaC19”.
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Le indagini sono ancora in corso e la Polizia sta cercando di individuare altri soggetti coinvolti.
Foto di repertorio