Attualità

Roma, Monteverde, Santori torna sull’aggressione della donna: “Prefetto revochi misure d’accoglienza”

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
monteverde tendopoli ramazzini

Il consigliere regionale del Lazio di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori torna sull’episodio che ha visto l’aggressione di un’abitante del quartiere, chiedendo misure restrittive al Prefetto.

“La nota del viceprefetto vicario Enza Caporale è esplicita: la tendopoli della Croce Rossa in Via Ramazzini deve chiudere. Una nota ufficiale della IV Area della Prefettura di Roma indirizzata alla presidente del Municipio XII Crescimanno e alla Croce Rossa Italiana marca con determinazione le conseguenze legate alla violazione del regolamento del centro di accoglienza e dunque alla successiva revoca delle autorizzazioni.

In caso di violazioni di legge o comportamenti illeciti, violenti o indecorosi che arrechino disagio alla cittadinanza o destino allarme sotto il profilo dell’ordine pubblico, anche se posti in essere al di fuori degli spazi della tendopoli, il Prefetto di Roma Paola Basilone può disporre l’immediata revoca delle misure d’accoglienza.

Cosa altro deve accadere per mano degli ospiti del centro oltre alla violenta aggressione subita in pieno giorno da una cittadina del quartiere di Monteverde? In questi mesi non sono bastati i comportamenti indecorosi, le molestie, le azioni di questua adottate nello svolgere l’attività di parcheggiatori abusivi da parte dei profughi transitanti della tendopoli? Tutti gravi fatti denunciati a gran voce dai residenti.

Auspico un provvedimento immediato che ponga fine a questa vicenda, altrimenti con migliaia di firme dei cittadini procederemo con una denuncia al Ministro dell’Interno Angelino Alfano per omissione d’atti d’ufficio e allo stesso tempo metteremo in mora le autorità competenti, compresa la Croce Rossa, perché su qualsiasi ulteriore grave atto che si verificherà sarà imputata loro almeno la responsabilità morale”.

FOTO D’ARCHIVIO