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Roma, Codacons si scaglia contro invasione di Mc Donald’s al centro

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Una vera e propria invasione di ristoranti McDonald’s nel centro storico di Roma. Lo denuncia il Codacons, appoggiando le proteste dei residenti contro la prossima apertura del fast food nello storico quartiere Borgo della capitale.

Solo pochi giorni fa è stato inaugurato un gigantesco ristorante McDonald’s in Piazza delle Cinque Lune, aperto in un locale accanto al Senato che risulterebbe di proprietà del Vaticano, spiega l’associazione.

Oggi si apprende di una prossima apertura nello storico quartiere di Borgo Pio, con annesse proteste dei residenti, in un immobile di proprietà dell’Apsa (Amministrazione del patrimonio della sede apostolica).

“E’ intollerabile l’invasione di hamburger e patatine fritte nel centro storico di Roma, in zone protette dall’Unesco o di fronte a San Pietro – afferma il presidente Carlo Rienzi – L’apertura indiscriminata di ristoranti McDonald’s nelle aree sensibili della città danneggia non solo i residenti, ma tutti gli altri esercizi di ristorazione, specie quelli storici, che al contrario andrebbero tutelati e salvaguardati, e rappresenta una forma di degrado per la capitale”.

Il Codacons annuncia quindi un ricorso al Tar del Lazio contro la recente apertura del McDonald’s di Piazza delle Cinque Lune, e una diffida al sindaco Raggi e al Municipio per non consentire l’apertura del gigantesco fast food nel quartiere Borgo.

Il comportamento del Vaticano è abnorme e incomprensibile: mette a disposizione dell’azienda americana interi immobili vicini a posti sacri come San Pietro e ad importanti istituzioni come il Senato, arrecando danno a se stesso e alla città – afferma il presidente Carlo Rienzi – Per questo vogliamo capire quali rapporti intercorrano tra il Vaticano e la società McDonald’ – considerati gli immobili che la Santa Sede sta mettendo a disposizione del colosso dei fast food – ricordando che la multinazionale è stata di recente denunciata per evasione fiscale e che sarebbe in corso una indagine dell’Antitrust Ue”.